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14 marzo 2025
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Romania: Georgescu resta escluso dalla candidatura. Solidale la sua avversaria
di Vitoria Sobral

La Corte costituzionale della Romania ha difeso sabato scorso la decisione di impedire al favorito per la presidenza, Calin Georgescu, di candidarsi alle elezioni di ripetizione previste per maggio. "L'ufficio elettorale ha applicato le disposizioni costituzionali e i principi interpretativi della decisione n. 2 del 5 ottobre 2024 nella situazione specifica che doveva essere analizzata", ha affermato la corte nella nota.

La corte ha affermato che, nel giustificare la sua decisione, concordava con l'interpretazione dell'organismo elettorale che ha etichettato Georgescu come "inammissibile" e ha fatto riferimento al precedente stabilito l'anno scorso quando alla candidata presidenziale Diana Sosoaca è stato impedito di candidarsi alle elezioni.

Ha sottolineato che la procedura era prevista dalla legge senza richiedere la presenza del candidato in risposta alla contestazione di Georgescu alla decisione della commissione elettorale per violazione del diritto alla difesa.

L'ufficio elettorale della Romania ha scatenato l'indignazione tra i sostenitori del candidato di estrema destra Calin Georgescu a Bucarest il 9 marzo, respingendo la sua candidatura per una ripetizione delle elezioni presidenziali dell'anno scorso a maggio, una decisione che è arrivata dopo la rapida ascesa di Georgescu e la sua inaspettata vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali lo scorso novembre.

La Corte costituzionale della Romania ha annullato le elezioni prima del ballottaggio di dicembre, sostenendo l'interferenza russa e il forte sostegno dei social media a Georgescu, che ora deve affrontare accuse di violazioni del finanziamento della campagna elettorale, legami con un gruppo fascista e sostegno a criminali di guerra, con le autorità che hanno basato la loro decisione su due casi penali uniti relativi ad attività estremiste.

Le autorità rumene hanno accusato il ministro israeliano per gli affari della diaspora Amichai Chikli il 2 dicembre di aver interferito negli affari interni dopo una chiamata pubblica con il candidato di estrema destra Calin Georgescu, che è stata ampiamente condivisa da gruppi di estrema destra in Romania e nel mondo.

Il candidato indipendente Georgescu si è assicurato una sorprendente vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali del novembre 2024, ottenendo il 22,94% dei voti. La sua più vicina rivale, Elena Lasconi, leader dell'Unione liberale Save Romania e forte sostenitrice delle partnership NATO e USA, è rimasta indietro con il 19,18%.

Sia Georgescu che la sua avversaria, Elena-Valerica Lasconi, hanno condannato l'annullamento dei risultati del primo turno da parte della Corte costituzionale, con Lasconi che lo ha definito "illegale e immorale" in un video sui social media, dichiarando che lo stato rumeno aveva calpestato la democrazia e che le elezioni avrebbero dovuto continuare a rispettare la volontà del popolo.


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