UE: comune soltanto la difesa, per il resto divisioni
di Rosa Rinaldi

Il fatto che anche Cecilia Strada, la figlia di Gino Strada, e Marco Tarquinio non abbiano espresso parere contrario al piano Von der Leyen fa capire molto sul terribile clima di questi tempi.

Anche numerosi intellettuali si sono schierati per una "pace fatta di armi" (uno degli ossimori più malevoli del nostro tempo) e questo fa tornare la Storia indietro nel tempo, quando gli europei affrontavano le sfide politiche in termini di forza e i Futuristi parlavano di "igiene della guerra".

Tra l'altro l'idea di una Difesa Comune Europea è sacrosanta, ma quello che non si capisce è l'emergenza con cui viene affrontata la questione oggi, al netto della differenza delle politiche dei singoli Stati europei e al netto del fatto che Ucraina e Russia stiano andando verso una tregua.

Tra l'altro la russofobia feroce dei nostri burocrati europei e nazionali, espresso per es da Picerno - che censura l'intervento del giornalista Russo Solovyev e che in passato aveva chiesto sanzioni per l'artista Jorit - e da Calenda - che propone leggi per annullare le elezioni in caso di ingerenze russa (ma americane e israeliane, no?) - è qualcosa che non ha nulla a che fare con la tutela dei valori democratici, perché questa è gente che non ha mai proposto mezza sanzione contro Israele (con cui invece è sempre sodale).

Il voto del PD all'Europarlamento, tra l'altro, ha fatto capire benissimo quale anima prevalga nel PD, nonostante una tardiva virata simil-pacifista della Schlein (che ci rimetterà la testa).

Intanto si prepara la grande manifestazione del 15 marzo per l'Europa, un' accozzaglia invereconda di contraddizioni e di istanze autocentrate e autoassertive.

E Il bello è che questo è proprio lo spirito delle contraddizioni che infestano l'Europa in questo momento.

Mi chiedo come sarà possibile in queste condizioni parlare di "difesa comune".

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