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Dubbi sul ReArm e perché il PD è andato in confusione
di
Paolo Mossetti
Alcuni motivi per prendere molto sul serio i diffusissimi dubbi sul ReArm EU, e del perché l'oggettiva confusione in cui andato il PD - confusione subito bollata come "pacifismo" o "antieuropeismo" dalla bolla dei 40-50 opinionisti che si conoscono tutti tra loro - potrebbe essere più in sintonia con il paese reale di quanto si pensi (indipendentemente di cosa ha votato l'eurogruppo socialista, in crisi atavica da molti anni):
1⃣ molte persone noteranno come la "rottura" tra USA e Europa è largamente esagerata. Un conto il far pagare di più l'UE per la guerra (per concentrarsi sulla Cina), un conto è lo sganciamento di cui si parla, così come la dismissione della NATO. In cosa deve consistere l'autonomia europea? A molti non sarà chiaro.
2⃣ la Russia di Schrödinger: la Russia è al tempo stesso tigre di carta, ridotta a combattere con le pale e impantanata, ma se la spesa per la difesa non aumenta, gli europei dovranno tirar fuori i loro corsi di lingua russa: questa narrazione non funzionerà più.
3⃣ la postura "baltica" nella guerra, massimalista e disinteressata a qualunque tema non sia la Russia, è popolare tra i direttorissimi e gli attivisti, ma è inaccettabile per l'Europa mediterranea, che vede nel frattempo l'escalation del nostro alleato israeliano in Medio Oriente (sì, i socialisti spagnoli potranno pure votare sì al ReArm, ma sono sotto ricatto della Commissione e contribuiscono con un nonnulla alla resistenza ucraina; difficile immaginarli garantire un qualsivoglia art. 5.)
4⃣ l'UE viene percepita in Italia e nel resto d'Europa come una entità necessaria, ma che è stata ridotta all'irrilevanza in Ucraina con una strategia passiva e miope: ha pagato un conto salato, si è mezza de-industrializzata ed è esclusa dalle trattative. Questa stessa dirigenza EU ora tenta di definire la discussione con arroganza e autoritarismo.
5⃣ la maggior parte dei critici del ReArm, soprattutto nel PD, non sono antieuropeisti o peggio "sovranisti", anzi sono seriamente preoccupati dalla possibile umiliazione europea, ma vogliono fare timidamente i conti con gli errori dell'UE. Moltissimi critici non hanno voglia di farsi dettare la linea dai riccardoni con le bandierine nel profilo, e molti hanno paura che questo voglia dire regalare più voti ai partiti populisti.
6⃣ le possibilità produttive dell'UE non lasciano immaginare uno sganciamento a breve termine dall'import USA, né un reale effetto positivo sulle sorti dell'Ucraina. Al di là dei proclami, o si ammette che i soldi non ci sono, o si delegittima la narrativa sull'austerità presente, passata e futura.
7⃣ al momento non sembra esserci alcun "piano di pace" statunitense per abbandonare Ucraina e UE alla mercé dei russi, né fra 10 né fra 100 giorni, e il riarmo europeo sembra a milioni di persone una negazione di qualsiasi possibilità diplomatica per un nuovo piano di convivenza continentale.
 
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