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Siria: Stati del Golfo chiedono di contrastare attacchi di Israele
di
Tamara Gallera
Ieri il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) ha condannato gli attacchi israeliani alla Siria e ha esortato la comunità internazionale a intraprendere “azioni urgenti e decisive” per fermare le “palesi violazioni”.
Il Consiglio di cooperazione degli Stati del golfo Persico ha ha scopi di integrazione economica, militare, politica e sociale di alcuni paesi fra i maggiori produttori di petrolio al mondo. I suoi membri sono Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar.
In una dichiarazione, il segretario generale del GCC Jasem Albudaiwi ha denunciato gli attacchi aerei dell’esercito israeliano martedì notte, che hanno preso di mira siti militari, veicoli e depositi di munizioni siriani.
Dopo l'attacco, il canale israeliano Channel 14 ha riferito che le forze di terra israeliane avevano attraversato la zona cuscinetto nel sud della Siria, distruggendo depositi di armi insieme ad attacchi aerei.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha recentemente annunciato che le forze israeliane rimarranno nella zona cuscinetto “per il prossimo futuro” e trasformeranno il sud della Siria in una “zona smilitarizzata”.
Albudaiwi ha condannato fermamente gli attacchi, definendoli “una flagrante violazione degli accordi e delle leggi internazionali che minacciano la sicurezza e la stabilità regionale”.
Ha affermato che la continua aggressione di Israele mina gli sforzi di pace e alimenta l’instabilità.
Ha sottolineato la necessità di un intervento globale urgente e decisivo per frenare queste violazioni, che minacciano la sicurezza internazionale e regionale.
La dichiarazione del GCC fa anche riferimento al 46° incontro ministeriale straordinario, che ha condannato i ripetuti attacchi di Israele alla Siria, compresa l’occupazione della zona cuscinetto, una violazione diretta della sovranità siriana e dell’accordo di disimpegno del 1974.
Albudaiwi ha riaffermato la posizione del GCC sul completo ritiro di Israele da tutti i territori siriani occupati e sul rispetto delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
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