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22 febbraio 2025
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Hassan Nasrallah: funerali momento storico per Libano e mondo sciita
di Leandro Leggeri

Cinque mesi di attesa, un fiume di bandiere gialle e verdi, i caccia israeliani in volo a bassa quota su Beirut. Oggi, la capitale libanese ha accolto l’ultimo saluto a Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso il 27 settembre da un bombardamento israeliano. Insieme a lui è stato sepolto Hashem Safieddine, suo cugino e probabile successore, assassinato pochi giorni dopo in un attacco simile.

Nasrallah lascia un’eredità imponente e complessa. Oratore raffinato e leader carismatico, il suo ascendente era riconosciuto persino dagli avversari. Punto di riferimento centrale per il sostegno alla causa palestinese nella regione, ha saputo mantenere l’unità di Hezbollah nonostante le sue molteplici anime. Con abilità, ha bilanciato il dibattito interno senza soffocarlo, dando spazio alle diverse correnti e coinvolgendo leader locali, rafforzando così la coesione del movimento.

Allo stesso tempo, ha saputo difendere Hezbollah da pressioni esterne, consolidandone il ruolo di attore politico e militare capace di resistere alle sfide della complessa realtà libanese e regionale. Per il mondo sciita, Nasrallah era più di un leader: un sayyed, discendente del Profeta, una figura di riferimento tanto religiosa quanto politica.

L’imponente partecipazione popolare ai funerali testimonia il peso che Nasrallah aveva per la sua comunità. Migliaia di sciiti sono arrivati a Beirut a piedi, sfidando neve e raid israeliani, dalla valle della Bekaa e dal sud del Libano, dove l’influenza di Hezbollah resta solida nonostante la devastazione. Secondo il movimento, erano un milione e mezzo le persone scese in strada per l’ultimo addio.

Tra le autorità presenti, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, il presidente del parlamento iraniano Mohammad Bagher Ghalibaf e una delegazione Houthi dallo Yemen. Grande assente, invece, Bashar al-Assad, il presidente siriano deposto in dicembre e storico alleato di Nasrallah.

Con la sua morte, si chiude un capitolo fondamentale per Hezbollah e per tutto il Medio Oriente. Il Libano, già piegato da una crisi senza fine e da cinque mesi di bombardamenti, si trova ora davanti a un futuro incerto. Resta da vedere come il movimento saprà raccogliere la sua eredità e quale sarà il prossimo equilibrio in una regione sempre più fragile.

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