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22 febbraio 2025
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BBC: ancora critiche per discriminazione in informazione da Gaza
di Franca Rissi

La BBC ha dovuto affrontare una significativa reazione negativa in seguito alla rimozione del documentario “Gaza: How To Survive A Warzone”, incentrato sulle esperienze dei bambini palestinesi nella Striscia di Gaza.

La decisione della BBC di ritirare il documentario ha fatto seguito alle pressioni dei sostenitori filo-israeliani, tra cui l'ambasciatore israeliano nel Regno Unito, nonché di funzionari britannici come il ministro della Cultura Lisa Nandy, che ha suggerito che avrebbe collaborato con la BBC sulla questione.

Mentre la BBC ha dichiarato che stava conducendo “ulteriori controlli” sulla produzione, la decisione ha scatenato un ampio dibattito sull’imparzialità dei media e sulla rappresentazione dei palestinesi nei media britannici. L'emittente ha osservato che il film "contiene storie importanti" sulle esperienze dei bambini a Gaza, ma non sarebbe stato disponibile su iPlayer mentre la revisione era in corso.

La controversia si è intensificata quando è stato rivelato che Abdullah Alyazouri, il narratore minore del documentario, era il figlio del dottor Ayman Alyazouri, un viceministro di Gaza. Il background del dottor Alyazouri include il lavoro con il governo degli Emirati Arabi Uniti e gli studi presso le università britanniche, che hanno portato un gruppo di 45 giornalisti israeliani, tra cui l'ex governatore della BBC Ruth Deech, a inviare una lettera chiedendo la rimozione del film. Lo hanno etichettato come un "leader terrorista".

Tuttavia, molti hanno difeso il documentario. Chris Doyle, direttore del Council for Arab-British Understanding (CAABU), ha espresso disappunto per la decisione, definendo "una vergogna" che il documentario sia stato rimosso sotto la pressione degli attivisti anti-palestinesi che mancavano di empatia per la sofferenza di Gaza. Ha sottolineato le “preziose intuizioni” del film sulla vita nella zona di guerra e ne ha elogiato la produzione di alta qualità, esortando la BBC a ripristinare il film.

La controversia ha anche sollevato preoccupazioni sull’indipendenza editoriale della BBC. Richard Sanders, un eminente regista e giornalista, ha descritto la decisione come “vile” e ha avvertito che cedere alle pressioni dei lobbisti filo-israeliani costituirebbe un “precedente pericoloso” per la copertura mediatica delle storie palestinesi.

Il film, che descriveva le sfide affrontate dai bambini palestinesi che vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti israeliani, è stato visto da molti come uno strumento cruciale per “umanizzare” la difficile situazione delle vittime più giovani di Gaza (in realtà è il contrario: l'informazione mainstream da Gaza tende spesso a disumanizzare le vittime).

Questa disputa si inserisce nel contesto della crisi umanitaria in corso a Gaza, aggravata dalle persistenti violazioni da parte di Israele degli accordi di cessate il fuoco e dal blocco imposto da Tel Aviv. Migliaia di civili palestinesi, compresi bambini, hanno perso la vita dall’inizio dell’assedio e la carenza di cibo, acqua e forniture mediche continua ad esacerbare la situazione. Le organizzazioni per i diritti umani hanno etichettato la situazione come una delle peggiori crisi umanitarie al mondo.

Figure filo-israeliane hanno a lungo preso di mira le rappresentazioni mediatiche dei palestinesi, in particolare quelle che “umanizzano” le esperienze dei bambini di Gaza, come parte di uno sforzo per proteggere Israele dal controllo sulle sue azioni nei territori palestinesi. Molti vedono questo come parte di una strategia più ampia per mettere a tacere le voci palestinesi e limitare la simpatia internazionale per la loro difficile situazione.

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