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Soldati israeliani fra suicidi e disturbi mentali
di
Tamara Gallera
Decine di migliaia di riservisti dell'esercito di occupazione israeliano cercano sempre più cure psicologiche dopo aver completato mesi di servizio militare, ha riferito il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Il rapporto evidenzia che 170.000 soldati israeliani si sono iscritti ad un programma lanciato dal Ministero della Sicurezza circa un mese e mezzo fa, rilevando che il programma di trattamento psicologico sta registrando una forte domanda da parte dei riservisti.
Tuttavia il giornale ha sottolineato la grave carenza di terapisti, aggiungendo che il cosiddetto programma terapeutico "Amit", avviato dal Ministero della Sicurezza israeliano, fatica a tenere il passo con la crescente domanda.
In questo contesto, il sito web degli Amici dei Veterani Disabili di Israele ha rivelato il 5 febbraio che circa 10.000 soldati potrebbero essere ufficialmente riconosciuti come affetti da disabilità psicologiche, compreso il disturbo da stress post-traumatico.
Il sito web ha inoltre riferito che più di 6.000 nuovi soldati israeliani disabili sono stati aggiunti all'organizzazione, affermando che un totale di 14.700 soldati e personale di sicurezza sono stati feriti dall'inizio della guerra israeliana a Gaza e al Libano.
Alla fine di novembre 2024, Yedioth Ahronoth ha riferito che almeno sei soldati israeliani erano morti per suicidio nei mesi precedenti, secondo quanto riferito a causa del grave disagio psicologico causato dalle guerre prolungate nella Striscia di Gaza e nel sud del Libano.
L’indagine ha indicato che il numero effettivo di suicidi potrebbe essere più elevato, poiché l’esercito israeliano non ha ancora rilasciato dati ufficiali nonostante abbia promesso di farlo entro la fine dell’anno.
Il rapporto ha anche evidenziato una crisi di salute mentale più profonda all’interno dell’esercito israeliano, rivelando che migliaia di soldati hanno cercato sostegno presso cliniche militari di salute mentale o psicologi sul campo.
Secondo il rapporto, circa un terzo dei soldati colpiti presenta sintomi di disturbo da stress post-traumatico. L'indagine ha inoltre suggerito che il trauma psicologico tra i soldati potrebbe superare il numero delle lesioni fisiche subite durante la guerra.
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