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19 febbraio 2025
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Oracle accusata di reprimere proPal comprerà TIkTok? Preoccupazioni
di Aurora Gatti

Oracle, che ha partnership segrete con Israele, entra sotto i riflettori in seguito alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di sostenere una legge che vieta TikTok, è emersa come uno dei principali candidati per prendere il controllo della piattaforma in difficoltà.

Tuttavia, il costante sostegno del gigante tecnologico a Israele, soprattutto alla luce del genocidio in corso in Palestina, ha sollevato serie preoccupazioni. Le domande relative alle appartenenze politiche di Oracle e al loro impatto sul discorso globale non sono mai state così urgenti.

La campagna più ampia per vietare TikTok, guidata da figure politiche statunitensi critiche nei confronti della Cina, ha guadagnato ulteriore slancio da parte degli attivisti filo-israeliani che hanno svolto un ruolo chiave nell’amplificare la campagna, mettendo in luce l’intersezione tra tecnologia, politica e conflitti globali nella Silicon Valley.

La posizione filo-israeliana dell'azienda, guidata dall'amministratore delegato Safra Catz, ha portato ad accuse di repressione delle voci filo-palestinesi all'interno di Oracle.

Secondo un'indagine di The Intercept, Oracle ha dovuto affrontare una reazione interna da parte dei dipendenti che ritengono che le loro opinioni filo-palestinesi vengano represse.

Un dipendente ha condiviso che esiste una cultura della paura, con alcuni lavoratori che lasciano l’azienda a causa della loro posizione. L’anno scorso, 68 dipendenti hanno firmato una lettera aperta in cui criticavano la partnership di Oracle con Israele, e un lavoratore sarebbe stato licenziato per aver creato un simbolo filo-palestinese.

I legami di lunga data di Oracle con Israele sono stati cruciali. L’azienda non solo ha collaborato con il governo israeliano, ma ha anche fornito supporto tecnologico a progetti militari. Queste collaborazioni si sono estese dai servizi cloud a iniziative segrete di alto profilo come Project Menta, che ha collaborato con l’aeronautica israeliana.

I dipendenti hanno anche espresso preoccupazione per il coinvolgimento di Oracle in un'iniziativa di pubbliche relazioni chiamata "Words of Iron" volta a rafforzare la narrativa israeliana sulle piattaforme di social media, incluso TikTok, come riportato nell'inchiesta.

L’azienda ha in particolare limitato le donazioni alle cause palestinesi e ha bandito alcuni enti di beneficenza dal suo programma di abbinamento delle donazioni dei dipendenti.

Catz, nelle sue dichiarazioni, ha definito i gruppi per i diritti filo-palestinesi “organizzazioni per il lavaggio del cervello” e ha respinto qualsiasi preoccupazione circa il coinvolgimento di Oracle con Israele durante il conflitto di Gaza. Come ha affermato Yael Har Even, vice amministratore delegato di Oracle Israel, "Safra dice sempre: prima gli Stati Uniti, poi Israele, e poi il mondo intero".

La pressione sui dipendenti affinché si allineino alla posizione di Oracle ha attirato critiche, evidenziando la più ampia influenza delle alleanze politiche e militari nei giganti della tecnologia della Silicon Valley.

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