Netanyahu nomina capo si stato maggiore "con una mentalità offensiva"
di Mauro W. Giannini

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato la squadra negoziale di partire per la capitale egiziana del Cairo per colloqui sull’ulteriore attuazione dell’accordo di Gaza, ha detto l’ufficio di Netanyahu.

"In coordinamento con l'inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha, oggi, incaricato la squadra dei negoziati di partire per il Cairo oggi per discutere la continuazione dell'attuazione della prima fase dell'accordo. Dopo la discussione del gabinetto di sicurezza, la squadra riceverà istruzioni per la continuazione dei negoziati riguardanti la seconda fase", ha detto.

L’ufficio del primo ministro israeliano ha anche affermato che Netanyahu aveva detto a Witkoff che il gabinetto di guerra israeliano si sarebbe riunito il 17 febbraio per discutere la seconda fase dell’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi a Gaza.

Nel frattempo, Netanyahu ha definito la proposta di “acquisizione” di Gaza da parte del presidente americano Donald Trump una “opportunità storica” per garantire il futuro del Paese, sostenendo che lo sfollamento degli abitanti di Gaza è “l’unica soluzione praticabile”. L’idea era stata respinta dal mondo arabo e da molte altre nazioni, secondo cui equivarrebbe a una pulizia etnica.

L'affermazione è avvenuta durante la riunione di gabinetto in cui è stato nominato nuovo capo di stato maggiore il Magg. Gen.Eyal Zamir, come ha riferito il quotidiano Yedioth Ahronoth.

Zamir sostituisce Herzi Halevi, che si è dimesso a gennaio in seguito al fallimento di Israele nel prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Netanyahu ha elogiato l’approccio militare aggressivo di Zamir, dicendo: “Stavo cercando un capo di stato maggiore con una mentalità offensiva e ne ho trovato uno. Israele ha bisogno di leader come lui per vincere”.

Netanyahu ha affermato che Israele sta lavorando per rimuovere i palestinesi dalla “zona di conflitto” di Gaza, insistendo sul fatto che il piano di Trump – volto a impadronirsi del territorio ed espellere i suoi residenti – è “l’unico piano che penso possa funzionare”.

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