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13 febbraio 2025
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Israele vuol rinominare la Cisgiordania Giudea e Samaria
di Mauro W. Giannini

La Knesset, il parlamento israeliano, ha dato l'approvazione preliminare a un disegno di legge proposto dal parlamentare Simcha Rothman che impone la sostituzione del termine "Cisgiordania" con "Giudea e Samaria" nei documenti del governo israeliano, secondo il sito Jewish Press.

Israele occupò (illegalmente, secondo il quadro giuridico dell'ONU) la Cisgiordania durante la Guerra dei Sei Giorni nel giugno 1967. In precedenza, il territorio palestinese era sotto il controllo giordano dal 1948.

Rothman ha criticato l’attuale terminologia nel quadro giuridico israeliano definendola una “distorsione storica” che deve essere corretta. "Il fatto che il linguaggio legale ufficiale dello Stato di Israele includa ancora il termine vergognoso 'Cisgiordania' è un insulto alla Knesset, al popolo ebraico e alla nostra storia", ha affermato, dicendo che "questa frase serve una falsa narrativa e cancella i nostri diritti storici".

Il preambolo del disegno di legge afferma che "la Giudea e la Samaria sono una parte inseparabile della patria storica del popolo ebraico", sottolineando il loro significato profondamente radicato nella storia ebraica.

Con il suo passaggio preliminare, il disegno di legge sarà ora deferito al Comitato Costituzione, Legge e Giustizia della Knesset – presieduto da Rothman stesso – per un’ulteriore deliberazione prima di procedere a ulteriori letture.

In particolare, un’iniziativa simile per incorporare questi termini nei documenti ufficiali degli Stati Uniti è stata recentemente introdotta al Congresso.

Nel frattempo, Hamas ha condannato l’attuazione da parte delle autorità israeliane dei piani di annessione e sfollamento nella Cisgiordania occupata attraverso politiche di insediamento basate sul furto di terre e risorse palestinesi a beneficio di coloni pesantemente armati.

Hamas ha inoltre osservato che la causa palestinese sta attualmente affrontando una fase estremamente critica e delicata, “sotto un governo di estrema destra guidato da insaziabili ambizioni di impadronirsi di più terra in Cisgiordania, con il sostegno degli Stati Uniti e le illusioni che Trump sta vendendo al pubblico sionista”.

La dichiarazione sottolinea anche l’importanza della fermezza e della resilienza del popolo della Cisgiordania e di al-Quds, descrivendoli come “la salvaguardia” che ostacola i piani di annessione e di sfollamento dell’occupazione.

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