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Finire il lavoro
di
Rossella Ahmad
Così Jared Kushner, il genero ultrasionista dell'Uomo dai capelli arancioni, si esprimeva mentre infuriava il genocidio a Gaza: "Non sarà la cosa più popolare che dico, ma è la migliore opzione. Andare lì e finire il lavoro. Farò tutto quello che è nelle mie possibilità per rimuoverne la popolazione e ripulire la striscia. Se avessi avuto potere in Israele, avrei già azionato i bulldozer nel Negev e vi avrei spostato la gente di Gaza".
Quando parlo di esoterismo mi riferisco proprio a questo. Ad una congiuntura astrale propizia, alla sistemazione di tutti i tasselli al posto giusto affinché possa essere realizzato un progetto malvagio di pulizia etnica ed assassinio dei nativi predisposto da anni: inconcepibile in un'era posteriore alla creazione della carta dei diritti dell'Uomo, degli organismi internazionali deputati alla convivenza civile tra popoli e nazioni, di una legge internazionale che stabilisca i limiti e reprima le prevaricazioni.
Accettabile nel medioevo, indigeribile già nell'ottocento, improponibile oggi in condizioni normali.
E quindi l'esoterismo, la magia nera, le fatture, il malocchio, la pulsa denura e tutto ciò che noi esseri razionali ed evoluti non avevamo mai preso in considerazione nel fare analisi storiche, politiche e semplici discussioni da bar. Ed oggi ci tocca parlarne. Pensarci. Tenere l'occulto in grande considerazione, anzi.
Perché non ci sono spiegazioni razionali per venire a capo dello schifo in cui siamo immersi e che si palesa senza più alcuna maschera, senza inibizioni di sorta.
Grazie ad esso il progetto diabolico prende forma.
È necessario capitalizzare il vantaggio ottenuto con il sangue di Gaza. Ogni tessera è ormai al posto giusto. Il genero che parla di pulizia etnica, il suocero che ridiventa inaspettatamente presidente e ribadisce il concetto per chi non avesse ancora capito, il neo-ambasciatore USA in Israele e fondamentalista religioso che ritiene i palestinesi puri ologrammi, proiezioni di spettri dalle vaghe sembianze umane, il ministro della difesa statunitense di ascendenze norvegesi addirittura, che parla apertamente della costruzione del terzo tempio in luogo di Al-Aqsa, dopo aver blessato come "miracolosa" la dichiarazione di Gerusalemme capitale di Israele, un intero consesso politico che applaude ed acclama un assassino di bambini. Un genocida..
Capite dove siamo?
Mi piange il cuore al pensiero di questo popolo nobile, generoso, mite, tenacemente legato alla sua terra, coraggioso, nelle grinfie di un pattume di tale fatta.
Che il grande spirito li assista e li protegga e li guidi alla vittoria.
"Il popolo palestinese è il popolo più forte e tenace che esista oggi sotto il cielo. Ha resistito a tutto, anche alla sottrazione dell'acqua. Chi pensi di poterlo stroncare sta in realtà preparando la sua rovina. Spero di poter vivere abbastanza da vedere la bandiera palestinese sventolare nello stato libero di Palestina, a cui chiederò immediatamente la cittadinanza".
Queste ultime parole sono di Moni Ovadia.
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