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Egitto: ricostruire Gaza e palestinesi nella loro terra
di
Tamara Gallera
L’Egitto intende presentare una “proposta globale” incentrata sulla ricostruzione della Striscia di Gaza garantendo al tempo stesso che i palestinesi rimangano nella loro patria, ha dichiarato martedì il ministero degli Esteri del paese.
Il Cairo coopererà con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per raggiungere “una giusta soluzione della causa palestinese che tenga conto dei diritti dei popoli della regione”, ha sottolineato il ministero.
"Qualsiasi soluzione alla causa palestinese deve evitare di mettere a repentaglio i progressi compiuti nella regione per la pace", sottolinea un comunicato diffuso dal ministero.
Al Qahera News, citando funzionari egiziani, ha affermato che il Cairo ha confermato il suo rifiuto di reinsediare i palestinesi dalla Striscia di Gaza e che aderisce a questa "ferma posizione".
Questa dichiarazione fa seguito all’appello del presidente Donald Trump per una “presa del controllo” della Striscia di Gaza, dove ha sostenuto lo sfollamento forzato dei palestinesi dal territorio. Le dichiarazioni incendiarie di Trump non solo incitano alla pulizia etnica dei palestinesi, ma ignorano anche palesemente il diritto internazionale, la volontà dei governi regionali e i diritti fondamentali del popolo palestinese.
Il piano di Trump è incentrato nel costringere i paesi vicini ad accettare i palestinesi sfollati con la forza e a designare territori per il loro reinsediamento involontario. Le principali nazioni prese di mira in questa proposta sono l’Egitto e la Giordania, che hanno entrambi rifiutato l’idea di sfollare i palestinesi.
Secondo fonti di Al Qahera News, l'Egitto non accetterà alcuna proposta che miri ad assegnare terre ai palestinesi residenti nella Striscia di Gaza. Il Cairo ha anche espresso la sua frustrazione per le dichiarazioni rilasciate da funzionari israeliani e americani riguardo alla causa palestinese.
Nel frattempo, il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi ha sottolineato martedì la necessità di avviare il processo di ricostruzione a Gaza, rifiutando lo sfollamento forzato dei suoi residenti nonostante le minacce di Donald Trump di tagliare gli aiuti all’Egitto e alla Giordania se si rifiutassero di accogliere i palestinesi.
Nel corso di una telefonata con il primo ministro danese Mette Frederiksen, al-Sisi si è concentrato sulla ricostruzione per rendere abitabile la Striscia di Gaza, affermando la "salvaguardia dei diritti dei palestinesi e della loro capacità di vivere sulla propria terra".
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