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Israele colpisce anche la cultura
di
Rosa Rinaldi
La Cisgiordania è sotto assedio, dal corridoio Netzarim arrivano immagini terribili di corpi estratti da cumuli di sabbia, e al confine con Gaza l'esercito spara sui Palestinesi, uccidendone tre.
E la seconda fase del cessate fuoco è sempre più a rischio...
Ma anche a Gerusalemme occupata accadono cose terribili contro i Palestinesi, anche contro gli uomini di cultura. Perché un popolo può essere ucciso non solo con le armi, ma anche attaccando i suoi avamposti culturali.
È questo il culturicidio che abbiamo visto all'opera anche a Gaza.
La libreria THE EDUCATIONAL BOOKSHOP dei fratelli Mahmoud Muna e Ahmed Muna, a Gerusalemme occupata, è stata fatto oggetto di perquisizione e i proprietari sono stati arrestati.
Nir Hasson scrive:
"Ecco dove siamo arrivati: oggi la polizia ha fatto irruzione nelle due librerie Education di Saladin Street. Hanno condotto una perquisizione, confiscato libri e arrestato Muhammad e Ahmed Muna, i proprietari del negozio.
Questo non è solo un negozio, non c'è diplomatico, giornalista straniero, turista interessato o ricercatore di Gerusalemme e del conflitto che non conosca questi negozi e il proprietario, Mahmoud Mona....
Si direbbe che i due siano sospettati del reato di istigazione, ma per questo serve il mandato della Procura, così fanno trovato come pretesto il reato di: “sospetta violazione dell'ordine pubblico”.
(...) Il fratello di Mahmoud, Morad Muna ha detto che hanno controllato i libri con Google Translate e hanno preso tutto ciò che non gli piaceva
"Si sono imbattuti anche nel giornale Haaretz con la foto dei rapiti e hanno chiesto cosa fosse e hanno detto che era incitamento". Hanno preso ogni libro con una bandiera palestinese sopra... Ecco il disordine che hanno lasciato"... È terribile.
Sul sito online della libreria si legge:
"In Palestina, ben poche cose vanno come previsto. I sogni si infrangono ogni giorno.
Ma mentre barcollano da un'epoca all'altra sulle montagne russe politiche perpetue, i palestinesi portano con sé resilienza, generosità, senso della famiglia, preoccupazione per gli altri e una scorta infinita di storie che non vengono mai pubblicate.
E questa è la vera storia dell'Educational Bookshop" (Leyla Zuaiter).
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