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Prove tecniche di dittatura
di
Elisa Fontana
L'informativa che il ministro Nordio ha reso qualche giorno fa in Parlamento sul caso Almasri ha davvero dei punti inquietanti che non riguardano solo i tentativi di giustificazione dell'aver lasciato libero Almasri, ma hanno un respiro più ampio e non casuale, sfociato in una pura, semplice e consapevole delegittimazione della Corte Penale Internazionale.
Quando nel 1998 l'Italia firmò l'adesione al Trattato di Roma che istituiva la CPI non fu apposta solo una firma estemporanea, ma furono assunti degli obblighi da rispettare. Nordio ha reso palese che basta salire sul podio, fare una dichiarazione in cui si sconfessa il lavoro della Corte per presunta “nullità” e in un colpo solo si cancella il Trattato firmato dall'Italia, gli obblighi che ci siamo assunti e, nel contempo, si delegittima totalmente la Corte. Dichiarazione di “nullità”, detto tra parentesi, del tutto fuori luogo perchè a lui era richiesto solo di cooperare con la CPI eseguendo le sue richieste, non di pronunciarsi e sindacare nel merito della richiesta.
A quello avrebbero pensato gli avvocati difensori in un equo processo. Ma questa palese e voluta delegittimazione della CPI non è un fatto solitario dovuto alla imperizia e alla faciloneria di questo governo che, non volendosi assumere la responsabilità politica del rilascio di Almasri, ha fatto esibire il proprio ministro in punta di cavillo, in un discorso tanto inconcludente, quanto ridicolo.
Non si era ancora spenta l'eco di questo nostrano pasticcio politico, che Trump, che si percepisce come il nuovo padrone del mondo, ha annunciato dure sanzioni contro la CPI, rea di aver spiccato un mandato di cattura contro quel gentiluomo di Netanyahu e contro soldati americani accusati di aver compiuto crimini di guerra in Afghanistan. E, dunque, si vieta l'ingresso negli USA ai funzionari, ai dipendenti e ai rappresentanti della Corte. Ma anche ai loro familiari e a chiunque sia coinvolto attivamente nelle indagini della Corte. E se tutte queste persone hanno beni negli USA, verranno congelati.
Come si vede, la delegittimazione della Corte è ai massimi livelli e naturalmente in Italia ne stiamo seguendo pedissequamente le orme. Prima con la surreale difesa della liberazione di Almasri effettuata in Parlamento, poi con la dichiarazione del ministro degli esteri, il moderatissimo Tajani, che da par suo ha moderatamente dichiarato che bisognerebbe indagare la Corte.
E, infine, 79 Paesi firmano una lettera di difesa della CPI e di condanna delle sanzioni di Trump, ma indovinate chi manca? L'Italia di Giorgia Meloni, sempre quella di Legge&Ordine, ovviamente. Salvini naturalmente si è accodato entusiasta alla campagna sovranista, è persino superfluo sottolinearlo. Ma al di fuori di Salvini, condannato a rincorrere in eterno chi si dimostra più sovranista di lui, appare chiaro il disegno di coloro che si ritengono i nuovi padroni del mondo: abolire qualunque controllo e qualunque restrizione alla propria azione politica, di cui sono unici e insindacabili giudici.
Non per niente si ritengono padroni, al punto tale di poter impunemente dire che si prenderanno 2 milioni di palestinesi, si deporteranno e Gaza diventerà la Riviera del Medio Oriente con grande gioia di tutti gli speculatori edilizi al seguito di Trump e con la festosa collaborazione dell'amico Netanyahu. Eccolo qui il nuovo ordine mondiale che in modo timido chiamiamo sovranismo.
In altri anni non avremmo avuto paura delle parole e l'avremmo chiamato per quel che è: prove tecniche di dittatura.
Poi, però, non facciamo finta di non averli visti arrivare.
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