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I veri barbari sono loro
di
Rossella Ahmad
Il video di una manifestazione a New York attira la mia attenzione. Non è pro-Palestina. La differenza salta subito agli occhi. Gente torva e truce con il ghigno tipico dei miserabili fa ciò che sa fare meglio: importunare gli altri con perfidia.
"Gli altri" in questo caso è Norman Finkelstein. Lo conoscete tutti: ebreo anti-sionista, autore di un testo chiave per comprendere il paradosso su cui è stata costituita un'entità coloniale in terra palestinese, instancabile accusatore dei crimini israeliani in Palestina e del genocidio in corso.
Gli auto-eletti dal Signore - nessun Dio potrebbe mai eleggere in alcun modo gente del genere, fidatevi - lo intercettano, lo tampinano, gli infilano in una tasca una copia dei cercapersone che qualche mese fa fecero strage di innocenti in Libano. Appositamente manomessi dai servizi segreti israeliani, i pager esplosero tra la folla uccidendo e menomando per sempre migliaia di persone, tra cui molti bambini. L'epitome del terrorismo più vigliacco.
Il gesto verso Finkelstein sottintende l'esplicita minaccia di essere in grado di colpire chiunque chieda giustizia in Palestina e reitera la solita visione perversa del mondo, per cui ciò che agli altri faccia orrore a loro piace e viceversa.
E piace talmente che un pager è stato il dono con cui il criminale polacco Mileikowsky ha omaggiato il suo omologo alla Casa Bianca. C'è della fierezza nel colpire gente disarmata per strada, non c'è dubbio. Apologia di terrorismo di stato, senza imbarazzi.
Al tempo, le pagine del collaborazionismo nostrano accolsero con ilarità la strage dei cercapersone. Ricordo ancora le risate, le battute perfide, i meme scambiati tra individui moralmente marci, che godevano dei bambini accecati, delle mani saltate per aria, dei volti deturpati dalle esplosioni ravvicinate. Ricordo anche i pennivendoli nostrani e la disgustosa connivenza con uno stato che colpiva nel mucchio, in un paese sovrano, ed a cui veniva fornita la consueta foglia di fico con cui cercare di coprirne le vergogne.
Non che non fossimo abbastanza avvezzi ai record di crudeltà dello stato sionista. L'anno scorso, a fine gennaio 2024, mentre a Gaza imperversavano le punizioni bibliche di ferro, fuoco e fame, un gruppo di militari d'occupazione mistarvim (cioè camuffati da palestinesi) penetrarono nell'ospedale Ibn Sina di Jenin, seminando il panico tra i pazienti e ammazzando a sangue freddo tre giovani uomini mentre dormivano. Uno di essi era in degenza e paralizzato.
Festeggiato come un successo dalla propaganda sionista, fu aspramente condannato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Uccidere un uomo disarmato e ferito, oltre che essere disumano, viola gravemente la convenzione di Ginevra e si ascrive ai crimini di guerra con l'aggravante della perfidia, proibita in ogni circostanza. La mafia non avrebbe saputo fare di meglio.
Dove vogliono portarci moralmente questi barbari?
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