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02 febbraio 2025
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Germania: norma contro antisemitismo limita libertà accademica
di Pierpaolo Minardi

Un gruppo di rinomati professori tedeschi ha condannato i parlamentari per una controversa risoluzione volta a combattere l'antisemitismo, sostenendo che essa mette a repentaglio la libertà accademica del paese.

Mercoledì la camera bassa del parlamento tedesco ha infatti approvato la risoluzione “Opporre all’antisemitismo e all’ostilità nei confronti di Israele nelle scuole e nelle università e garantire la libertà di parola”, nonostante la forte opposizione di ricercatori universitari, esperti legali e organizzazioni per i diritti umani.

Il professore Michael Zurn del Centro di scienze sociali di Berlino WZB ha lanciato giovedì ancora una volta l'allarme in una conferenza stampa a Berlino, affermando che la controversa risoluzione antisemita potrebbe limitare le libertà accademiche e criticare la condotta dell'occupazione israeliana. Secondo Zurn, ciò non solo "viola la libertà accademica", ma "formula anche un percorso speciale tedesco nella discussione internazionale". E in terzo luogo, apre possibilità di influenza politica."

L'esperto ha avvertito che tali ingerenze politiche e restrizioni accademiche metterebbero a repentaglio i collegamenti delle istituzioni e delle scuole tedesche in tutto il mondo, spiegando in dettaglio come gli studenti di dottorato e gli studiosi post-doc dovrebbero essere controllati per le loro ideologie politiche prima di ammetterli, qualcosa che secondo lui "dipingerebbe uno strano quadro del mondo accademico tedesco."

La risoluzione, che mercoledì ha ottenuto un ampio sostegno da parte dei principali partiti politici del Bundestag, ha approvato la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) e sostiene l'esclusione dei gruppi che spingono al boicottaggio contro Israele, come il movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), dalle istituzioni educative tedesche.

Il professore ha dichiarato di considerare la risoluzione come un’intrusione politica nel mondo accademico, un modo per codificare i vincoli draconiani sulla libertà accademica.

Anche il professor Ralf Michaels del Max Planck Institute si è espresso fortemente contro la nuova risoluzione antisemita, accusando i parlamentari di non aver incorporato le opinioni e gli input degli studiosi durante tutto il processo di scrittura.

Michaels ha denunciato i tentativi di esercitare pressioni politiche sulla comunità accademica e ha affermato che, contrariamente a quanto affermato, la mozione "non protegge affatto gli ebrei", in particolare coloro che si oppongono alle azioni israeliane. Ha affermato che "gli studenti che manifestano contro la politica israeliana... stanno già affrontando difficoltà" e che la nuova risoluzione limita anche gli studenti ebrei.

L'8 novembre 2024, il parlamento tedesco aveva già approvato una risoluzione intitolata "Mai più è adesso: proteggere, preservare e rafforzare la vita ebraica in Germania", innescando il dibattito sulla libertà di espressione in mezzo alle crescenti tensioni che circondano il genocidio a Gaza. La mozione, approvata con il sostegno dei socialdemocratici, della CDU-CSU, dei Verdi e dei democratici liberi, mira a tagliare i finanziamenti pubblici ai gruppi accusati di "antisemitismo", negando il diritto di Israele ad esistere o chiedendo il boicottaggio. di Israele.

Sebbene la risoluzione non sia vincolante, incoraggia la Germania a continuare a dare priorità alla sicurezza “di Israele” come elemento chiave della sua politica estera. Propone inoltre azioni più severe nelle scuole, compresa l'espulsione degli studenti coinvolti in incidenti "antisemiti".

L'Alleanza Sahra Wagenknecht si è opposta alla misura e il Partito della Sinistra si è astenuto.

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