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Governo Netanyahu cala nei sondaggi, cresce voglia di elezioni
di
Mauro W. Giannini
Un recente sondaggio condotto dal quotidiano israeliano Maariv ha rivelato un calo del sostegno alla coalizione guidata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha perso due seggi questa settimana.
Il calo avviene nel contesto dell’accordo di scambio ostaggii-prigionieri in corso e del ritorno di centinaia di migliaia di residenti di Gaza nel nord di Gaza. Al contrario, il blocco dell’opposizione – esclusi i partiti arabi – con i dati del sondaggio avrebbe la maggioranza, assicurandosi 61 seggi.
I partiti arabi hanno ottenuto complessivamente 10 seggi.
Secondo il giornale, l’ottimismo del pubblico riguardo all’accordo sullo scambio di prigionieri sembra essere in crescita mentre vi è sfiducia sulla vittoria della guerra.
Alla domanda se l'accordo sarebbe stato completato, il 36% degli intervistati ha risposto "sì" - un notevole aumento rispetto al 28% del sondaggio precedente - mentre il 36% ha risposto "no" (in calo rispetto al 39% della settimana scorsa) e il 28% non era sicuro.
In risposta alla domanda: "Alla luce del ritorno dei residenti di Gaza nel nord di Gaza, si può dire che la guerra è finita?" Il 31% ha risposto "sì", il 57% "no" e il 12% era incerto.
Per quanto riguarda gli obiettivi della guerra, solo il 4% ritiene che siano stati pienamente raggiunti. Al contrario, il 57% ritiene che gli obiettivi siano stati raggiunti solo parzialmente e il 32% ritiene che gli obiettivi non siano stati raggiunti affatto. Il 7% rimane incerto.
Infine, alla domanda sulla minaccia dei partiti Haredi a Netanyahu – “O la legge sulla coscrizione o le elezioni – cosa scegli?” – il 30% ha sostenuto la legge sulla coscrizione, il 57% è favorevole alle elezioni e il 13% è indeciso.
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