I fatti (e la petizione) corrono sul web
di Rita Newton

Scriviamo o leggiamo spesso critiche alle nuove tecnologie ma pensate se non ci fossero state in questi 14 mesi bestiali.

Non avremmo visto e saputo quasi niente.

Le vittime e i testimoni non avrebbero potuto raccontare e denunciare né lanciare le loro grida di aiuto o i loro testamenti.

Gli autori dei delitti non si sarebbero potuti filmare compiendoli sfacciatamente ridenti e boriosi come se fossero eroi mentre anche un bambino di due anni con un fucile e sapendo di restare impunto, anzi, di essere premiato, sarebbe in grado di mettere a terra qualche povero indifeso o rubare dalle case prive ormai di protezione quando non addirittura indossare biancheria femminile di poverette morte o fuggite.

I bugiardi avrebbero potuto continuare a dire bugie venendo creduti dal 100% della popolazione mondiale e lasciando la loro falsa verità nei libri di storia.

Le persone che hanno visto tutto questo e non hanno motivi per mentire non avrebbero potuto fare rete per organizzare gli eventi di protesta (e non avrebbero preso le manganellate, ma tant'è...).

Le dichiarazioni di attori e sportivi che hanno avuto il coraggio di denunciare ciç che sta accadendo non avrebbero circolato.

E non si potrebbero raccogliere senza fare banchetti le firme per la petizione a questo link, che chiede la liberazione del Dottor Abu Safiya, pediatra e direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahiya, scomparso dopo che "quei bravi ragazzi" avevano distrutto quello che era l'ultimo ospedale della zona.

Lo sapete che non credo molto nelle petizioni, perché se raccolgono poche firme rischiano di essere un boomerang.

Perciò in questo caso in particolare bisogna raccogliere tante firme.

E' un segnale per la famiglia e gli amici di questo eroico pediatra ma anche per i criminali e per i loro sostenitori indecenti, che non possano dire che la sorte di questo eroe che stava soltanto osservando il giuramento di Ippocrate non interessa quasi a nessuno.

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