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Crollata la narrativa sionista
di
Rossella Ahmad
Ora. Mi piacerebbe vedere il volto dei sionisti del web 2.0 mentre crolla li castello di carte che avevano edificato per giustificare a se stessi l'adesione entusiastica all'olocausto di Gaza.
Di fronte ad una Moran Gaz costretta ad ammettere che davvero, non ci sono prove degli stupri - i famigerati stupri su cui avete costruito una narrativa dell'orrore - e di fronte ad un New York Times - la bibbia della hasbara sionista - che fa levitare del 40% il numero dei palestinesi realmente uccisi, cadono miseramente i loro cavalli di battaglia.
Gli unici due che avevano tra le mani e su cui si sono giocati tutto. E cioè la legittimità di una punizione collettiva per gente che avesse osato tanto - giocare a calcio con i seni amputati delle donne israeliane prima di indulgere negli stupri di gruppo - e la falsità dei dati forniti dal "ministero di Hamas", così definivano le autorità palestinesi pensando di screditarle.
Vorrei anche poterli perdonare o, quantomeno, riservare loro la serena indifferenza destinata agli scarti umani, ma non posso.
È stato tutto troppo.
Troppo insopportabile ciò che è accaduto, troppo disumano il loro comportamento. E forse neanche disumano. Non vi sono categorie applicabili, in realtà. Bisognerebbe trovare altri piani, altri linguaggi, altre categorie appunto.
I propal, i propalle, i palliwood e gli amici dei "terroristi", come ci avete chiamati innumerevoli volte nel corso di un anno - e ancora continuate - hanno vinto su tutta la linea. Avevamo ragione noi, prendetene atto ora che il castello è crollato.
E tanto altro è destinato a crollare, più prima che poi.
Riprendetevi. Cercate di recuperare brandelli di umanità, se ancora ne avete, e tornate nella realtà.
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