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13 gennaio 2025
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Bologna, sinagoga: scritta chiede giustizia ma si scatena la bagarre
di Rosa Rinaldi

"Attacco alla sinagoga", "frase violenta", "attacco antisemita", "Raus Juden", "Odio forsennato"...

Queste alcune delle frasi che hanno definito la giornata di ieri, dove a Bologna si è svolta una manifestazione per chiedere giustizia per Ramy, il ragazzo ucciso in un inseguimento con la polizia.

E leggendole ci si chiede: "in che senso è stata attaccata la sinagoga?".

E magari si pensa alle immagini dei numerosi assalti che negli anni ci sono stati per esempio alla Moschea di Al -Aqsa, con anziani presi letteralmente a sprangate, gente colpita con calci di fucile e distruzione ovunque.

Invece tutto questo scempio verbale è per la frase: "GIUSTIZIA PER GAZA" scritta con lo spray su un muro vicino al palazzo delle sede della Sinagoga di Bologna.

Una frase scritta con lo spray, sul muro vicino...

Una frase che è una preghiera: GIUSTIZIA PER GAZA, dove ci sono ogni giorno massacri di civili, bimbi che muoiono assiderati, civili deportati e stuprati in carcere.

Questa frase sarebbe di una violenza inaudita, secondo De Paz, Presidente della comunità ebraica di Bologna, sarebbe "un atto antisemita", secondo l'Ambasciatore israeliano, sarebbe un atto violento che richiede la rimozione della bandiera palestinese dal Comune di Bologna, dice l'immancabile Noemi di Segni con l'amico Fadlun.

E sarebbe un "atto terribile" condannato perfino dal sindaco di Bologna, Lepore, e dal Presidente Bonaccini (che ottiene una pletora di commenti che sanno più di destra che di sinistra).

E perfino il "sionista buono", Gad Lerner, parla di "odio dissennato".

Tutto questo strepitare di antisemitismo è paradossale, soprattutto alla luce dell'ottimo servizio giornalistico mostrato ieri da Report, in cui si evidenzia bene come in Europa (e nel mondo) l'agenda setting sia decisa praticamente da Israele grazie a tutte le sua ramificazioni tentacolari fatte di lobby potentissime, ben salde anche in Europa dove tengono legami strettissimi con tantissimi politici, anche italiani (da Picerno a Fassino, passando per tanti di Fratelli d'Italia... Gli eredi di quelli che odiavano gli ebrei che adesso sono i migliori amici di Israele). E ovviamente Tajani, che fin dall'inizio non ha fatto altro che negare il genocidio palestinese. Capite bene perché...

Altro che antisemitismo, possiamo dire che oggi la vera "bestia nera" che mette a rischio l'ordinamento democratico è questo filoisraelismo economico politico e amorale, che permetterà, per esempio al criminale di guerra Netanyahu di essere accolto come uno statista in Polonia, in quel Giorno della memoria che si trasformerà di fatto in uno sputo sulla memoria della Shoah.

Poveri Palestinesi, che non avranno mai giustizia.

E poveri noi, che per 30 denari abbiamo venduto l'ordinamento democratico, il diritto internazionale, i principi di giustizia sociale di Rawls, l'etica della responsabilità di Jonas (e tanti altri bei concetti che definivano la supremazia morale occidentale) a questi ricchi padroni del mondo.

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