Gaza: un altro Dottor Coraggio
di Aurora Gatti

Il pediatra palestinese Khaled al-Saidani continua a svolgere i suoi compiti nell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella Striscia di Gaza fornendo assistenza medica ai bambini feriti, nonostante abbia una protesi alla gamba e un deambulatore in alluminio.

Saidani ha una profonda familiarità con gli effetti devastanti delle ferite di guerra, avendo perso la gamba destra dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito la sua casa l'anno scorso.

"Sono stato ferito da schegge e, poiché sono diabetico, le cose sono peggiorate per me e abbiamo dovuto amputarmi la gamba", ha raccontato all'AFP all'ospedale nel centro di Gaza.

Nonostante le sfide, rimane resiliente. Sebbene la protesi "sia stancante e abbia diversi aspetti negativi, sono in grado di muovermi e camminare", ha detto mentre controllava un paziente.

L'ospedale Al-Aqsa, in particolare il suo reparto generale, è pieno di pazienti e delle loro famiglie, molti dei quali cercano cure per le ferite causate dagli attacchi israeliani.

In diverse occasioni durante la guerra, l'ospedale dei martiri di Al-Aqsa è stato attaccato da Israele, compromettendone i servizi e mettendo in pericolo non solo i pazienti e il personale medico, ma anche i palestinesi sfollati che cercavano rifugio in quello che avrebbe dovuto essere un luogo sicuro.

Gli attacchi al terreno dell'ospedale sono iniziati a gennaio 2024, verificandosi in più date: 10 gennaio, 31 marzo, 22 luglio, 4 agosto, 5 settembre, 27 settembre, 7 ottobre, 14 ottobre e, più di recente, il 9 novembre. Il Government Media Office ha condannato questi ripetuti attacchi, affermando che l'ospedale dei martiri di Al-Aqsa è una struttura civile protetta ai sensi del diritto internazionale.

Intanto - mentre la detenzione senza accuse del coraggioso dottor Hossam Abu Safiya è stata prorogata fino al 13 febbraio - è stato liberato, dopo 11 mesi di arbitraria detenzione, un altro medico palestinese, il dottor Mahmoud Abu Shahada, che era capo del reparto di ortopedia dell'ospedale Nasser.

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