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08 gennaio 2025
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Ne è valsa la pena?
di Rossella Ahmad

Lo scrivevo l'anno scorso. In questa giornata.

Un orrore che continua ancora ed ancora. A cui potremmo aggiungere mille altri fotogrammi, compendiati nell'assedio finale agli ospedali, nei feriti evacuati su mezzi di fortuna, nei medici sequestrati ed uccisi.

"Su un muro di Gaza: alcuni paesi scrivono la loro storia con l'inchiostro, altri con il sangue. E a Gaza il sangue versato è tanto, da scriverci intere storie. I colonialisti europei continuano a spargerlo. La loro crudeltà non ha paragoni. Sfido chiunque a dimostrare che in qualsiasi momento storico un altro popolo si sia trovato in balia di delinquenti psicologicamente deviati che ritengono lecito ciò che ad un individuo medio provoca vomito ed orrore.

Del resto, è dal continente europeo che hanno avuto origine le peggiori nefandezze della storia ed il non riconoscerlo, anzi ergersi a giudici morali delle altrui storie, è segno inequivocabile di una malattia mentale avanzata. Il sionismo non è che l'incancrenirsi dei peggiori istinti predatori europei, aggravati dalla pretesa di essere i prescelti di un dio violento, misantropico ed ingiusto, che solo loro possono riconoscere come tale.

È impossibile stilare una classifica dell'infamia. Ogni giorno pensi: ok, questo è il limite orrorifico massimo che potremo mai vedere, oltre questo cosa può esserci? E invece ogni giorno quel limite viene superato, perché infinite sono le vie dell'orrore sionista ed infinitamente siamo costretti a confrontarci con esso.

Un militare dello stato artificiale che, in videochiamata, si vanta di aver ucciso una bambina di 12 anni, perché neonati non ne aveva trovati. Immagina l'adrenalina di sparare ad un infante in fasce, dai. Neonati finiti, a Gaza, mi sono accontentato di una ragazzina. E giù risate in videochiamata.

Un'auto viene crivellata di spari, un carro armato passa e ripassa sull'auto, riducendola ad una lastra di metallo, assieme al suo contenuto umano. Il denaro dei contribuenti statunitensi ed europei utilizzato in questo modo, sappiatelo.

Uomini raccattati alla rinfusa - anche bambini ed anziani tra essi - denudati, bendati, privati di acqua e cibo, sorvegliati in punta di mitra da soldatini ucraini, polacchi, bielorussi. Ne abbiamo visto le scritte in cirillico sui muri di Gaza, di scherno e vendetta.

Un numero impressionante di bambini sanguinanti, mutilati, feriti, senza mani, senza piedi, senza famiglia, senza genitori, che vagano scarmigliati, che raccolgono l'ultimo chicco di riso e bevono la pioggia. Un orrore che non potremo dimenticare. Ma le vittime restano loro. Provate a sfogliare per un attimo una qualsiasi pagina di questi disgraziati e capirete.

Da loro ha origine un'onda anomala di sangue innocente, per il quale non provano orrore, né rimorso, né dispiacere. È Il sangue dei nativi, di cui vogliono nutrirsi per vendetta ed invidia.

Indigeni della terra santa. Ciò che loro vorrebbero essere e non potranno mai. Coloro che hanno costruito Akka ed Haifa, le antiche case di pietra di Gerusalemme e di Jaffa, di Betlemme e di Hebron. I custodi dei luoghi sacri. Coloro che hanno piantato il sabr e l'olivo e che hanno reso quella terra patrimonio inestinguibile dell'umanità.

Guardate invece loro, questi colonialisti che hanno trasformato in una caserma militare persino il ghetto in cui si sono rinchiusi: mitra in spalla, strade separate, ghetti separati, soldati che li controllano a vista, ed all'interno del loro personale ghetto qualche divertimentificio di massa per distrarsi tra un orrore e l'altro. I degenti delle antiche case di cura per malati mentali erano messi meglio. Ed i risultati sono davanti a noi.

Ne valeva la pena? Ne è valsa la pena? Per tutto ciò che ha comportato e comporta, e comporterà: ne vale ancora la pena?

Ognuno conosce la risposta. (7 gennaio 2024)

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