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Spaccamondo
di
Alessandro Ferretti
Uno degli spettacoli più orrendi che tocca vedere sui social sono i post negazionisti degli amanti del genocidio, secondo i quali a Gaza va tutto benissimo e i crimini israeliani sono invenzioni propagandistiche dei palestinesi.
Uno dei temi più cari a questi simpaticoni è quello dei neonati morti per il freddo. Un perfetto esempio di simile abiezione è nello screenshot, opera di un soggetto che nella sua vita non ha mai fatto qualcosa di buono neppure per sbaglio, e che ha palesemente deciso di perseverare nel genere horror per cercare di stabilire un record.
Simili propagandisti hanno incredibilmente un certo seguito di decerebrati perchè fanno leva sulla superficialità che contraddistingue i loro follower: Gaza sta al mare, fa caldo, quindi come è possibile che i neonati muoiano? E poi, una mamma come si deve non si terrebbe forse il figlio al caldo contro il suo corpo?
In effetti, non è affatto facile che un neonato affidato alle cure di genitori amorevoli muoia di freddo: ci vuole una lunga serie di fatti concomitanti.
Innanzitutto ci vuole il freddo: il propagandista del genocidio, per fare il suo sporco lavoro in malafede, riporta la temperatura raggiunta a mezzogiorno ma di notte la minima tocca i sette gradi.
Se però si fosse ben coperti, le notti sarebbero superabili.. peccato che Israele blocchi la consegna di coperte, di indumenti invernali e di tende adatte al freddo, che così sono patrimonio di pochi fortunati. La grande maggioranza si ritrova quindi in ripari di fortuna esposti al vento (che sottrae rapidamente calore) e alla pioggia, e tutti sanno che indumenti e coperte bagnate non proteggono affatto dal freddo.
Ma questo non basta ancora: basterebbe una stufa, o un fuocherello per salvare i neonati dall’assideramento.. peccato che il combustibile sia praticamente introvabile, sempre per il blocco delle consegne degli aiuti.
Certo, se i neonati fossero ben nutriti potrebbero riuscire a generare abbastanza calore per sopravvivere, ma Israele blocca anche le consegne di cibo per le madri, che sono malnutrite e producono quindi latte poco nutriente e scarso di vitamine e delle altre sostanze necessarie ai bambini.. e ovviamente blocca anche le consegne di latte in polvere, che quindi è disponibile solo per pochi neonati.
I bimbi sono quindi deboli e anche molto esposti ad ammalarsi, perché Israele ha distrutto gli impianti di potabilizzazione dell’acqua, le fognature e il sistema di smaltimento dei rifiuti, aumentando esponenzialmente il rischio di malattie soprattutto in soggetti fragili come i neonati,, e i malanni sottraggono ulteriori energie alla sopravvivenza.
Certo, se ci fosse un sistema sanitario funzionante i neonati denutriti e malati potrebbero essere curati, ma Israele oltre a ferire quotidianamente decine e decine di persone che intasano gli ospedali ha bombardato ripetutamente tutte le strutture sanitarie, ucciso oltre mille tra medici e paramedici e bloccato quasi tutte le forniture mediche (farmaci inclusi) rendendo pressochè impossibile l’accesso alle cure ordinarie per la popolazione allo stremo.
In un simile contesto, quello che stupisce non è il fatto che dei neonati muoiano di freddo, ma piuttosto che siano così pochi. Infatti, in queste situazioni spaventose non si trovano poche decine di bambini: si può stimare che in questo momento a Gaza ci siano 3-4000 neonati con meno di un mese di età. Il fatto che in condizioni così impossibili e così generalizzate ci siano stati “soltanto” otto neonati morti in un mese è quindi testimonianza dell’incredibile attaccamento dei palestinesi ai loro piccoli.
Specularmente, il fatto che ci siano stati “addirittura” otto neonati morti di freddo è testimonianza dell’inumanità delle condizioni di vita in cui Israele ha deliberatamente precipitato oltre due milioni di persone da quindici mesi a questa parte, nel colpevole silenzio del mondo e con l’ancor più colpevole contributo di wannabe genocidaries ai quali auguriamo equamente solo una cosa: di vivere in prima persona le sofferenze che i palestinesi subiscono anche a causa loro.
Questi sedicenti spaccamondo si metterebbero a piangere come vitellini e implorare pietà dopo neanche una settimana, credetemi.
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