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03 gennaio 2025
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Abu Safiya: esercito israeliano non ammette di averlo arrestato
di Tamara Gallera

L'associazione dei Prigionieri Palestinesi ha dichiarato che i rischi riguardanti la sorte del dottor Hussam Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan, stanno crescendo con il passare del tempo. Desta allarme anche il fatto che l’esercito di occupazione israeliano ha negato l’esistenza di qualsiasi documento che confermi la sua detenzione.

In una dichiarazione, l'associazione ha sottolineato che il caso di Abu Safiya è uno delle migliaia di detenuti a Gaza che stanno subendo il crimine di sparizione forzata: "Nonostante le prove evidenti dell'arresto del dottor Abu Safiya, l'occupazione sta ora negando le sue precedenti dichiarazioni e rifiutando l'esistenza di prove, inclusi video e foto precedentemente pubblicati, nonché le testimonianze di alcuni detenuti che sono stati rilasciati."

I medici per i diritti umani hanno presentato giovedì una richiesta a nome della famiglia di Abu Safiya per consentire a un avvocato di fargli visita. Tuttavia, l’esercito di occupazione israeliano ha risposto affermando che non esisteva alcuna documentazione che confermasse la sua detenzione, documentazione che tuttavia proprio l'esercito, che ha assediato l'ospedale e ucciso il figlio del dottore, avrebbe dovuto redigere. In risposta a ciò, l'organizzazione ha presentato una petizione urgente cercando di scoprire il suo destino.

Abu Safiya è tra almeno 320 membri del personale medico arrestati dall'inizio del genocidio. Gli arresti dei medici e la distruzione degli ospedali sono visti come elementi chiave della guerra di sterminio in corso. Dall’inizio della guerra, anche tre medici di Gaza – Iyad al-Rantisi, Adnan al-Barsh e Ziad al-Dalu – sono stati martirizzati dopo essere stati arrestati.

L'associazione dei prigionieri palestinesi ha detto di ritenere l’occupazione pienamente responsabile del destino di Abu Safiya e ha ribadito il suo appello affinché il sistema internazionale dei diritti umani si assuma le proprie responsabilità di fronte alla guerra di sterminio in corso.

Nonostante alcune decisioni e posizioni emesse dalla Corte Internazionale di Giustizia e dalla Corte Penale Internazionale, che hanno offerto un barlume di speranza, queste azioni non sono riuscite a fermare il genocidio a Gaza. A questo proposito, uno degli aspetti più allarmanti di questa guerra è il continuo uso della tortura contro i prigionieri, un crimine che rimane incontrollato.

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