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Tutti terroristi ma nessuna prova
di
Alessandro Ferretti
Come ampiamente prevedibile, l’esercito israeliano “giustifica” la completa distruzione dell’ospedale Kamal Adwan e il sequestro di 240 persone, tra cui il direttore Hussam Abu Safiya, dicendo che l’ospedale era l’ennesimo “centro di comando di Hamas” zeppo di armi e munizioni e che tutti i sequestrati sono dei “terroristi”.
“Extraordinary claims require extraordinary evidence”, si dice negli ambiti di ricerca.. invece, niente. Come ormai d’abitudine, neanche la minima prova viene portata a supporto di tutto ciò: non un nome, non una foto, nulla di nulla.
Il motivo è semplice: ogni singola volta che l’esercito ha cercato di inventarsi e falsificare prove a sostegno delle sue affermazioni è stato clamorosamente smascherato (una raccolta forzatamente parziale delle bugie israeliane è in questo articolo), quindi manco ci prova più.
Volevo quindi scrivere un post per smentire nel merito queste ultime balle: quanto sia inverosimile l’idea stessa che esistano ancora dei “centri di comando” di Hamas; quanto sarebbe assurdo piazzarli proprio negli ospedali e nelle scuole, che vengono continuamente bombardate ancor più degli altri edifici; quanto sia insensato supporre che centinaia di “terroristi” siano rimasti ad aspettare di venire catturati dall’esercito israeliano in un ospedale il cui destino era segnato da ormai quasi tre mesi; quanto sia ridicolo ipotizzare che il dottor Abu Safia sia un “operativo di Hamas” da arrestare, alla luce del fatto che in passato l’esercito israeliano era entrato nell’ospedale almeno altre quattro volte e ogni volta aveva avuto la possibilità di arrestarlo.. e così via.
Ma mentre scrivevo ho realizzato che si tratta di un lavoro inutile, perché chi ha già capito cosa sta succedendo in Palestina non ha bisogno che sia io a spiegargli che Israele mente in modo sistematico, mentre chi ancora crede alle sue bugie è semplicemente irraggiungibile con la ragione e la logica.
Chi crede alle bugie israeliane è la stessa persona che crede che tutto sia iniziato il sette ottobre, che crede che i palestinesi potrebbero macchiarsi di qualsivoglia atrocità (come i leggendari quaranta bambini decapitati, o gli altrettanto inesistenti “stupri organizzati di massa“) mentre gli israeliani no, non potrebbero mai, loro poverini sono costretti a difendersi dalla follia omicida e immotivata dei palestinesi.
Questa gente, ancora nel 2024, ripete a macchinetta la storiella del povero stato assediato da strapotenti e minacciosi vicini nonostante negli ultimi mesi Israele abbia bombardato liberamente, ripetutamente e preventivamente ben cinque stati sovrani uccidendo decine di migliaia di innocenti.
La realtà è purtroppo molto semplice: chi ancora crede nella favola di Israele che si difende e che i palestinesi si stiano inventando tutto, nonostante i ripetuti e rigorosi pronunciamenti dei massimi organismi internazionali e di tutte le organizzazioni per i diritti umani (comprese quelle israeliane) è equiparabile in tutto e per tutto ai complottisti che credono che la terra sia piatta, che gli aerei ci avvelenino con scie chimiche o che il genocidio degli ebrei non sia mai avvenuto.
Si tratta di gente simile ai membri delle sette pseudoreligiose, che si rifiutano di capire e di mettere in discussione le loro false credenze. Loro VOGLIONO credere che gli israeliani poverini siano costretti a difendersi, e che se i palestinesi pazzi fondamentalisti non venissero sterminati ucciderebbero tutti gli ebrei a uno a uno per poi proseguire con il resto dell’Occidente.
Credono a ciò che fa loro comodo e che conferma le loro paure, instillate nei decenni da gigantesche campagne propagandistiche anti- arabe e anti-islamiche, e non sono disposti ad accettare NESSUNA argomentazione razionale che li smentisca.. anche perché poi per dimostrare di essere umani toccherebbe loro agire di conseguenza, farsi dei nemici potenti.. non sia mai!
Inutile quindi rivolgersi a loro come se fossero attori razionali e liberi da condizionamenti, desiderosi di capire, capaci di valutare le prove e ragionare in modo autonomo. Paradossalmente, i più inconvincibili sono quelli con buoni titoli di studio, perché tipicamente soffrono di Hybris intellettuale: forti delle proprie competenze in un determinato ambito, ritengono di possedere una comprensione o autorità superiore anche in campi al di fuori della loro specializzazione. Per loro cambiare idea sarebbe quindi anche uno smacco, una dimostrazione che non sono gli intelletti superiori che ritengono di essere.
L’unica cosa da fare con questi zombies intellettivi è trattarli per ciò che sono: teste di legno affette da bias e pregiudizi talmente gravi da rendere patologicamente inutile interagire con loro, degni solo di essere isolati dal consesso civile.
Questo non serve ovviamente a risvegliare in loro la fiamma dell’intelligenza: secondo gli esperti che studiano l’appartenenza alle sette religiose, “per lasciare un gruppo, una persona deve raggiungere il punto di non ritorno, quando cioè essere in una comunità diventa insopportabile, indipendentemente dalle conseguenze dell’abbandono. Non sappiamo però quanto tempo può durare questo processo”.
Però, per lo meno si disinveste emotivamente dalla fallimentare illusione che siano recuperabili e si risparmiano quantità industriali di tempo che possono venire investite nell’organizzazione e nel mantenimento della resistenza materiale e morale collettiva.
I regimi filogenocidari sono nemici di tutto ciò che è umano e sono quindi fatalmente destinati a crollare: meglio quindi lavorare a tal crollo piuttosto che cercare di persuadere organismi intellettivamente più simili a vegetali che ad umani che accendendo il fuoco sotto una pentola l’acqua si scalda.
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