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30 dicembre 2024
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L'uomo in camice bianco
di Rossella Ahmad

Un'altra immagine iconica, che va ad aggiungersi alle tante altre che rappresentano le schegge di diamante della lunga lotta di liberazione nazionale del popolo palestinese. L'immagine dell'eroico dottor Abu Safiya, il direttore clinico del Kamal Adwan - dato alle fiamme e lasciato bruciare dall'orda di lanzichenecchi che, dalle foreste della mittleuropa, sono giunti fino al cuore del Mediterraneo nostro - che incede verso il carro armato ha un che di mistico.

Un uomo disarmato, con il suo camice da medico, da uomo cioè votato alla cura e al sostegno: una macchia bianca che si staglia gigantesca contro un piccolo mostro meccanico, votato alla morte ed alla distruzione. Attorno a lui le macerie lasciate dall'avanzare dei barbari nel luogo più sacro, intoccabile secondo tutti i parametri di civiltà.

Anche questa immagine resterà nella nostra memoria collettiva, come quella di Fares che lancia il sasso contro il gigante di ferro, restandone ucciso. Come quella della donna abbarbicata al tronco di un ulivo, mentre si fonde con esso e reitera, con l'atavico gesto di amore e dedizione, il legame di questo popolo con la terra.

Come quella del bastone del resistente mutilato ed agonizzante, lanciato contro il drone che lo finirà, simbolo palpitante della superiorità morale dell'Uomo che lotta contro la macchina, da cui può restare ucciso ma mediante cui crea leggende per la mitologia futura. Assieme alle mille altre immagini che, come in un caleidoscopio, si avvicendano nella nostra mente ogni volta che si dice Palestina, che si racconta la Palestina, che si spiega la Palestina.

Quale irreparabile danno è stato fatto alla nostra umanità, quale insostenibile mole di orrore abbiamo dovuto incamerare, a quale continuo sfregio della legge morale ci è stato imposto di assistere, impotenti. Un oltraggio infinito alla vita, alla civiltà, alla storia, all'etica ed a tutto ciò che ci contraddistingue come umani.

Nella mente abbiamo gli ultimi momenti del dottor Al Bursh - denudato, stuprato con oggetti acuminati e lasciato morire nel cortile di un carcere israeliano. Ci appelliamo al mondo civile - o a quel che resta di esso - affinché i sanitari palestinesi sequestrati dall'esercito d'occupazione siano restituiti sani e salvi alle loro famiglie ed al loro popolo - o a quel che resta di essi.

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