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Buon Natale a tutti, tranne che a voi pusillanimi
di
Alessandro Ferretti
Domani è Natale: per moltissimi è un giorno di festa, per Israele è solo una fantastica occasione per commettere i crimini più atroci mentre il mondo è ancora più distratto del solito.
Notizia di oggi è infatti che la guerra contro i tre ospedali del nord di Gaza sta proprio in questi giorni arrivando al culmine: stamattina l’esercito di occupazione ha obbligato all’evacuazione immediata tutti coloro che erano nell’Indonesian Hospital.
Le scene descritte dai testimoni sono strazianti: l’esercito occupante ha scacciato pazienti e feriti dai loro letti puntando loro i fucili addosso e li ha gettati scalzi e sanguinanti sulla strada, senza alcun aiuto, intimando loro di raggiungere a piedi Gaza City a chilometri di distanza, lungo strade impraticabili e in mezzo ai bombardamenti: molti non ce la faranno. L’ospedale Al-Awda è invece stato pesantemente bombardato in modo diretto, prendendo di mira il terzo piano, ed è completamente circondato dai pulitori etnici.
Per quanto riguarda l’ospedale Kamal Adwan, stanotte l’esercito occupante ha fatto esplodere i due enormi cassoni pieni di esplosivo che ieri aveva depositato con blindati radiocomandati a poche decine di metri dalle sue mura. Ne sono risultati pesanti danni a ciò che è rimasto dell’ospedale e oltre 20 feriti tra lo staff, i pazienti e i loro accompagnatori. Al mattino sono tornati i quadricotteri, che sganciano con implacabile assiduità casse contenenti circa 20 kg di esplosivo sulle case circostanti, arrecando distruzione e incendi e scagliando schegge che colpiscono l’ospedale. Inoltre, droni più piccoli sorvolano in continuazione la zona sganciando bombe su qualsiasi cosa si muova dentro e fuori l’ospedale.
A massacrare impersonalmente e indiscriminatamente moltitudini di innocenti sono robot e macchinari sofisticatissimi e autonomi: quella che fino a pochi anni fa era una distopia da romanzi di fantascienza è diventata realtà. Viene da chiedersi: dove sono finiti tutti quegli intellettuali che si stracciavano le vesti contro la pervasività delle tecnologie di controllo, ora che tali tecnologie sono state armate e dotate di licenza di uccidere a piacimento? Tutti spariti, per codardia o complicità con chi perpetra questi orrori robotizzati su esseri umani inermi.
Siamo all’automazione del genocidio, una svolta terribile e probabilmente irreversibile nella storia dell’umanità. Se sentite qualcuno che ancora ha il coraggio di parlare di neutralità della scienza e della tecnologia, fate come Batman con Robin: dategli una sberla, magari si ripiglia.
Sono anche i piccoli dettagli che trasmettono l’incredibile intensità dei crimini israeliani. L’intervista odierna in cui il dottor Abu Safia ha raccontato le ultime atrocità è durata meno di tre minuti: in questo brevissimo lasso di tempo si sentono ben tre fortissime esplosioni che fanno tremare la stanza, ma il direttore è talmente abituato ai bombardamenti che non si interrompe neppure e continua a parlare senza nemmeno perdere il filo del discorso.
La domanda del direttore è da ottanta giorni sempre la stessa: “perché ci bombardano, se tutto ciò che facciamo è portare assistenza umanitaria?” Nessuno tra chi potrebbe fermare queste atrocità è interessato a rispondere, perché la risposta è una sola: Israele sta portando avanti una pulizia etnica totale a fini di conquista, e spazzare via gli ospedali è condizione necessaria per realizzarla.
Le foto di Jabalia prima e dopo l'”autodifesa israeliana” non hanno bisogno di commenti: arrivati a questo punto, chi ancora parla di autodifesa israeliana è perchè sta cercando di passare per idiota in modo da non passare per criminale, ma dopo 445 giorni di ferocia inusitata l’unico risultato che ottiene è di confermare di essere sia mentecatto che complice di genocidio.
Ultima cosa: magari qualcuno penserà che io sia ossessionato se insisto a denunciare atrocità anche a Natale, invece di prendermi un pausa e limitarmi a fare gli auguri. A coloro che si sentono infastiditi da questa presunta violazione della sacralità del Natale dico solo che ad essere molto, ma molto infastidito sono io.
Migliaia dei miei contatti, quasi tutti sedicenti sinistri, in un anno e passa di atrocità inaudite contro uomini, donne, bambini inermi non hanno avuto il coraggio umano di scrivere neanche una sillaba per denunciare i fatti e i loro perpetratori. Io magari con questo articolo vi tolgo un pochino della “magia del Natale”, ma voi con la vostra allucinante e mortifera pusillanimità avete perso il diritto di lamentarvene.
Rimanete pure a sguazzare nella fogna di vacue banalità che vi conforta e vi fa sentire dei fenomeni, ma sappiate che il rispetto della parte migliore dell’umanità non ce l’avete più: essere buoni non include il perdono per i vigliacchi.
Che sia un Buon Natale per tutti, tranne che per voi.
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