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Siria: il piano perfetto per Israele, USA e Turchia
di
Gabriele Germani
"Autorità di radiodiffusione di Israele: Israele è preoccupato per l'intenzione della Turchia di lanciare un'operazione militare su grande scala contro le SDF (le milizie egemonizzate dai curdi) nel nordest della Siria".
Turchia e Israele continuano il gioco della parti.
Sullo sfondo c'è il disegno di un grande Medio Oriente egemonizzato dagli USA e dai loro alleati.
I due più fedeli alleati degli USA nella regione (la Turchia rimane un membro della NATO al netto di tutte le parole) fingono di litigare mentre si spartiscono interi stati.
Ora è stato il turno della Siria, poi lo sarà del Libano e poi forse con la scusa dei curdi dell'Iraq.
Trump potrà realizzare il suo desiderio di riportare i soldati a casa (quelli che occupano abusivamente pezzi di Siria) e ridurre i finanziamenti ai gruppi locali.
Si pone ora il nodo curdo che potete star sicuri non verrà sciolto facilmente.
Non solo gli USA continuano (oggi!) via Iraq a mandare armi ai curdi siriani, ma in questo modo possono continuare a governare il caos.
Ora capiamo forse anche il tentativo di Erdogan di trovare un accordo con il PKK a inizio ottobre e capiamo anche l'attentato all'agenzia aerospaziale ad Ankara.
Il piano è perfetto per un'amministrazione che vuole far cassa:
Israele e Turchia si spartiscono il territorio, creando un equilibrio congelato; i palestinesi vengono cancellati; l'Arabia Saudita riceve un pizzino di non esagerare con i cinesi; l'Iran viene isolato e la Russia cacciata dal Medio Oriente; i curdi rimangono come spina nel fianco di Erdogan per non fargli venire strane fantasie.
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