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HRW pure denuncia atti di genocidio a Gaza
di
Paolo Mossetti
Dopo Amnesty e l'importante ong tedesca ECCHR Berlin, anche Human Rigths Watch parla di «atti di genocidio» a Gaza.
Il consenso verso questa interpretazione cresce sempre di più e chi nelle prime discussioni faceva ironia o si indignava è sempre più a corto di argomenti.
Se è già discutibile, in questa fase cruciale in Europa, vedere think tank e correnti del PD impegnati 24h24 a censurare convegni di anziani putinisti a Zagarolo o a parlare di «disinformazione» e «guerra ibrida» a causa di qualche patetico poster filorusso, che dire di importanti teatri milanesi che hanno ospitato propagandisti letterali di Netanyahu per dirci che a Gaza la crisi umanitaria era gonfiata, e far ripetere questa storia ai media amici?
Il governo israeliano ha deliberatamente negato ai palestinesi a Gaza il minimo indispensabile di acqua per sopravvivere, ci dice oggi HRW. «Non si tratta solo di negligenza; è una politica calcolata di privazione che ha portato alla morte di migliaia di persone per disidratazione e malattie, un crimine contro l'umanità di sterminio e un atto di genocidio».
Quanti altri rapporti che concludono che Israele sta commettendo genocidio o pulizia etnica ci vorranno perché gli apologeti di Israele - tra i quali numerosi liberali, pannelliani, «riformisti» che occupano posizioni di grande influenza nel nostro ecosistema mediatico - riconoscano finalmente che stanno difendendo una catastrofica proiezione ideologica?
Continueranno davvero a gridare "antisemita" a ogni inchiesta minuziosa, finendo con lo svilire la lotta all'antisemitismo stesso?
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