Vertici ebrei italiani vicini alla destra di governo
di Paolo Mossetti

La leadership di alcune comunità ebraiche italiane è sempre più vicina alla destra di governo. L'ultimo episodio, riporta Unita online, è l'invito di una testimone israeliana del 7 ottobre, Ella Mor, come protagonista di un incontro organizzato dalla Comunità Ebraica di Napoli con il sostegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, insieme alla Federazione Nazionale Italia Israele e di altre associazioni.

Ospiti anche Severino Nappi della Lega e Marco Nonno di Fratelli d’Italia: assenti, probabilmente per non doversi sorbire una narrazione a senso unico, gli esponenti politici della sinistra locale. Presente anche il professore terzista Paolo Macry.

Di Nonno, leader di Fratelli d'Italia a Napoli, scrive Espressonline: «Ha una fascinazione per il braccio teso e i cimeli nostalgici... post equivocabili: “Fasciosovranisti senza vergogna”. Le palline di Natale con la scritta “X Mas”, “Solo queste palline sul mio albero”... Il video della commemorazione di Acca Larentia.

E lo striscione con sfondo Sanpietro: “All’Armi Siamo Fascisti” di Forza Nuova che celebra la nascita dei Fasci italiani di combattimento. Infine una foto che lo ritrae con il cappello nazista della Wehrmacht.».

Lui spiega: «Sono da sempre vicino alla comunità ebraica. Sono l'unico a Napoli che promuove ancora oggi una borsa di studio sulla Shoah in una scuola di Pianura».

Ma cosa ha detto Ella Mor? «Noi vogliamo vivere in pace, non vogliamo la guerra, siamo stanchi della morte. Ma prima di tutto devono essere rilasciati tutti gli ostaggi... È Hamas, sono le dittature arabe che vogliono la morte di chi non la pensa come loro. Sono loro che con i miliardi che hanno ricevuto hanno costruito tunnel e armi, invece di scuole e ospedali. A nessuno interessa delle altre guerre del mondo, agli altri civili uccisi. Interessa solo il conflitto israeliano-palestinese. Forse solo perché siamo ebrei... Del resto non è facile estirpare del tutto Hamas... ciò che può accadere da noi può accadere ovunque. Basta fare il conto delle violenze commesse dagli islamisti in altre nazioni dove gli ebrei non ci sono... possiamo bilanciare la brutale propaganda ascoltata e vista in molte piazze del mondo».

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