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Siria: Israele non interessato a confronto ma intanto occupa il Golan
di
Tamara Gallera
Israele non è interessato ad alcun confronto con la Siria e costruirà la sua politica verso Damasco in base alla situazione sul terreno. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
"Non abbiamo alcun interesse in un conflitto con la Siria", ha detto il suo ufficio. "Decideremo la politica di Israele nei confronti della Siria in base alla realtà emergente sul terreno".
Ha ricordato che la Siria è nemica di Israele da decenni, attaccando Israele o permettendo ad altri di attaccare Israele dal suo territorio. Oltre a ciò, ha permesso all’Iran di armare Hezbollah attraverso il suo territorio.
"Per garantire che ciò non si ripeta mai, abbiamo intrapreso una serie di azioni intense negli ultimi giorni. Insieme al ministro della Difesa Katz, ho diretto l'IDFper contrastare le potenziali minacce provenienti dalla Siria e impedire che elementi terroristici prendano il controllo vicino al nostro confine", ha affermato. "Nel corso di diversi giorni, abbiamo distrutto le capacità che il regime di Assad ha impiegato decenni per costruire".
Secondo Netanyahu, Israele ha anche colpito le rotte di rifornimento di armi a Hezbollah dalla Siria per impedire il riarmo di Hezbollah. Israele, secondo le sue parole, continuerà ad agire "per tutto il tempo necessario, in qualsiasi zona e in qualsiasi momento" per scongiurare minacce da parte dell'Iran e di Hezbollah.
Intanto però l'esercito ha distrutto le capacità militari siriane, ha occupato le alture del Golan e Netanyahu ha proposto un piano per incentivare la crescita demografica nelle aree del Golan e di Katsrin perché a suo dire "Rafforzare il Golan significa rafforzare lo Stato di Israele, e in questo momento è particolarmente cruciale. Continueremo a conquistarlo, svilupparlo e popolarlo". Il governo ha stanziato per questo 40 milioni di shekel.
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