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Germania: politiche anti-antisemitismo
di
Paolo Mossetti
Non sono sempre d'accordo col sociologo Wolfgang Sreeck, ma qui è di una chiarezza cristallina sulle politiche di anti-anti-semitismo in Germania:
«Salvaguardare l'intensificarsi del filoisraelismo in Germania ha richiesto sforzi politici crescenti per venderlo al pubblico tedesco. Sullo sfondo della radicalizzazione della politica israeliana contraria alla soluzione dei due Stati, soprattutto nei territori occupati, ciò deve essere apparso tutt'altro che facile.
Contrastare il crescente anti-israelismo semplicemente con il filoisraelismo pubblico è stato evidentemente ritenuto insufficiente. La lotta contro un aumento dell'anti-israelismo... richiedeva l'equiparazione, nella coscienza pubblica, dell’anti-israelismo con l’antisemitismo, la patologia genocida che aveva trasformato la Germania nello "stato dell’Olocausto".
I preparativi per identificare l’orrore verso il neocolonialismo israeliano nelle aree occupate della Palestina con un desiderio omicida di uccidere ebrei – un desiderio da sopprimere a tutti i costi per il bene dell’umanità – sono iniziati presto e sono avanzati gradualmente. Perfino all’inizio della guerra di Gaza si potevano ancora sentire assicurazioni, ufficiali e semi-ufficiali, che la critica verso Israele, se espressa correttamente, non fosse necessariamente antisemita.
Appena un anno dopo, tuttavia, anti-israelismo e antisemitismo sono stati fusi con successo nel concetto di *Judenhass* (odio verso gli ebrei)».
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