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Abbiamo perso la bussola
di
Corrado Poli
I cittadini europei e i loro governi democratici (?) dovrebbero cominciare a rivedere profondamente la politica estera. Una seria dialettica politica interna oggi non può prescindere dalle posizioni assunte a livello internazionale.
Purtroppo, siamo condizionati da un’informazione deviata.
Nel giro di pochi anni siamo passati da:
“Dobbiamo occupare l'Afghanistan per evitare che venga conquistato dai talebani”
a
“Evviva! La Siria è stata conquistata da Al-Qaeda!” (cit. Caitlin Johnstone).
L’Iraq viene devastato sulla base di prove deliberatamente falsificate con l’avvallo dell’Italia e dell'Europa.
Israele occupa nuovi territori siriani – oltre a tutti gli altri – in nome della protezione della sua sicurezza, senza alcuna condanna occidentale.
La Russia che invade un Paese in nome della protezione dei suoi interessi di sicurezza da minacce percepite al suo confine diventa una "cosa sbagliata, malvagia, la peggiore di sempre, un invaso e un invasore".
Israele che invade un Paese (e il West Bank, il Libano, la Siria e Gaza operando un genocidio) in nome della protezione dei suoi interessi di sicurezza invece è "bene, normale, niente di cui preoccuparsi.”
I pianti per i bambini assassinati sono ipocriti e melensi, senza conseguenze sulle posizioni politiche.
E si aggiunga la falsa indignazione per gli immigranti affogati strumentalizzati per la politica interna senza conseguenze su quella internazionale.
Ogni persona di coscienza dovrebbe riflettere sulla situazione che si è creata ed è prossima a degenerare.
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