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Siria chiede al Consiglio ONU di fermare Israele
di
Mauro W. Giannini
Il governo ad interim della Siria sta sollecitando il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ad adottare misure per costringere Israele a fermare i suoi attacchi sul territorio siriano e a ritirarsi dalle aree settentrionali in cui è entrato, in violazione dell'Accordo di Disimpegno del 1974, ha riferito l'Associated Press.
In lettere uguali indirizzate al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e al Segretario Generale Antonio Guterres, ottenute venerdì dall’Associated Press, l’ambasciatore siriano all’ONU Koussay Aldahhak ha dichiarato che stava agendo “su istruzioni del mio governo” nel presentare le richieste.
All'inizio di questa settimana, il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite, Qusay al-Dahhak, ha invitato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il segretario generale a impedire che "Israele" sfrutti il periodo di turnover che sta attraversando il paese.
"Seguendo le istruzioni dell'attuale governo, la Siria ha fatto appello al Consiglio di Sicurezza e al segretario generale delle Nazioni Unite, chiedendo di fermare l'aggressione israeliana", ha detto ai giornalisti.
Israele ha ampliato la sua presenza sul territorio siriano, occupando l’intera regione del Golan e nove città nella campagna meridionale di Damasco, posizionando le sue forze a soli 20 km dalla capitale. Il regime israeliano ha inoltre lanciato quasi 300 attacchi contro risorse militari siriane, distruggendo la maggior parte dell’aeronautica siriana e delle difese aeree, rimaste inattive e incapaci di difendersi dall’aggressione.
Al-Dahhak, nominato sotto il precedente governo guidato dal deposto presidente Bashar al-Assad, continua a svolgere il suo incarico presso le Nazioni Unite.
D'altra parte Bassam al-Sabbagh, ministro degli Esteri, e il primo ministro Mohammad Ghazi al-Jalali, stanno ancora operando da Damasco, collaborando con il governo di transizione siriano per finalizzare il passaggio di consegne.
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