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Sondaggio: Netanyahu guadagna consensi in Israele
di
Tamara Gallera
Un nuovo sondaggio d’opinione in Israele ha rivelato oggi un’impennata della popolarità del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre il partito di estrema destra Sionismo religioso, guidato dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, non è riuscito a raggiungere i numeri della soglia elettorale.
Secondo il quotidiano israeliano Maariv, il sondaggio ha evidenziato che il Likud ha ottenuto tre seggi aggiuntivi in seguito alla testimonianza in tribunale di Netanyahu nel suo processo per corruzione in corso, oltre alla caduta del regime di Bashar Assad in Siria.
Tuttavia, nonostante il miglioramento del Likud, la forza complessiva della coalizione è rimasta invariata a causa del sionismo religioso sceso al di sotto della soglia elettorale del 3,25% richiesta per entrare alla Knesset.
Se le elezioni si tenessero oggi, il Likud si assicurerebbe 25 dei 120 seggi della Knesset. Il principale partito di opposizione, il National Unity Party di Benny Gantz, otterrebbe 19 seggi, mentre Yesh Atid di Yair Lapid ne otterrebbe 14.
Questa ripartizione lascerebbe la coalizione di Netanyahu con 50 seggi, l’opposizione con 60 e i partiti arabi con 10 seggi, ben al di sotto della maggioranza di 61 seggi necessaria per formare un governo.
Alla domanda sull’impatto della testimonianza del processo per corruzione di Netanyahu, il 16% degli intervistati ha affermato che ha influenzato positivamente la loro percezione di lui, il 15% ha segnalato un cambiamento negativo e il 69% ha affermato che non ha fatto alcuna differenza.
Il presidente Isaac Herzog ha chiarito giovedì che la concessione della grazia a Netanyahu non è allo studio, poiché il primo ministro è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia.
Il sondaggio ha inoltre sondato l’opinione pubblica sul crollo del regime di Assad in Siria. Mentre il 42% degli intervistati lo considera vantaggioso per Israele, l’8% lo considera dannoso e il 50% ritiene che sia troppo presto per valutarne le implicazioni.
Nonostante le dinamiche politiche e le crescenti sfide legali, Netanyahu ha respinto la possibilità di elezioni anticipate, citando la guerra in corso come motivo per mantenere l’attuale struttura di governo.
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