Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
13 dicembre 2024
tutti gli speciali

Siria: islamisti al potere e impronte insanguinate dell'imperialismo
di Leandro Leggeri

In realtà - scrive Hamid Alizadeh -, le radici di HTS risalgono proprio allo Stato Islamico (ISIS) e alla rete fondamentalista internazionale di Al Qaeda. Le differenze con l’ISIS sono di carattere puramente tattico, mentre su tutte le questioni di principio, condividono la stessa ideologia reazionaria. HTS è emerso dal sottobosco dei gruppi fondamentalisti che vennero armati e finanziati da Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e altri Stati del Golfo, durante gli otto anni della guerra civile che ebbe inizio nel 2012.

Dopo aver sgominato ogni reale opposizione all’interno dello schieramento islamico, questo gruppo e il suo capo, Abu Mohammad al-Jolani, hanno imposto il proprio dominio sulla regione nord-occidentale di Idlib, dove il movimento venne confinato dalle forze di Assad e dai suoi alleati. Poté sopravvivere solo grazie alla protezione militare e all’appoggio economico della Turchia. (...)

È tuttavia fuori di dubbio che la CIA e il Mossad fossero anch’essi al corrente dei preparativi dell’offensiva e che l’abbiano tacitamente o attivamente appoggiata. “Nessuno sa se l’Iran e il regime siriano si sarebbero indeboliti senza i recenti attacchi israeliani in Siria, che ci hanno permesso di tornare e liberare i territori e tutto il paese”, ha detto una fonte di HTS ai media israeliani. Senza la guerra militare ed economica di Israele contro l’Iran e i suoi alleati nella regione, che non conosce pause, nessuno degli eventi di queste ultime due settimane avrebbe potuto prodursi. (...)

Come abbiamo spiegato in precedenza, la Siria era fino a poco tempo fa una delle società più avanzate in Medio Oriente. Dopo aver abbattuto il capitalismo negli anni ’70 grazie a una serie di circostanze particolari, la Siria raggiunse elevati livelli di industrializzazione e modernizzazione, oltre a un elevato livello culturale e di benessere che la distingueva dai propri vicini.

Fu l’introduzione di un’economia di mercato negli anni ’90 che portò nuovamente al dilagare della povertà e della disoccupazione nella società. Questo, insieme all’influenza esterna della Primavera Araba, costituì in ultima istanza la base socioeconomica della rivoluzione siriana del 2011. L’insurrezione jihadista fomentata dall’Occidente e la guerra civile che ne seguì peggiorarono drammaticamente la situazione. Vennero uccise più di mezzo milione di persone e più della metà della popolazione del paese, che prima della guerra contava 21 milioni di persone, dovette fuggire dalle proprie case, verso altre regioni oppure nei paesi vicini. Un’intera generazione venne distrutta e lasciata allo sbando.

Nel frattempo, l’industria venne distrutta, così come le infrastrutture essenziali, e la Siria venne frammentata sotto il controllo delle differenti potenze imperialiste, privando il regime dei suoi terreni agricoli e dei pozzi di petrolio. Il Pil della Siria si ridusse di più della metà tra il 2010 e il 2020. Lo smantellamento della sua economia è stato devastante. (...)

Intanto, in Siria un disastro seguiva l’altro, prima con la crisi bancaria libanese (parzialmente causata dalle sanzioni americane), poi con la pandemia di COVID-19, infine con una serie di siccità disastrose e con il terremoto devastante ad Aleppo nel 2023.

Un rapporto della Banca Mondiale traccia un ritratto cupo della situazione: “Nel 2023, la situazione economica in Siria ha continuato a peggiorare. L’attività economica, quantificata dalle emissioni luminose notturne, è diminuita dell’1,2% su base annua, soprattutto lungo il confine occidentale della Siria, in parte a causa di un indebolimento delle attività commerciali. I dati ottenuti misurando la luce prodotta dalla combustione di gas mostra anche un crollo del 5,5% su base annua della produzione petrolifera, in parte dovuto ai danni causati dal terremoto e dal conflitto. Nonostante una ripresa della produzione agricola dovuta a migliori condizioni meteo nel 2023 (in confronto al minimo storico del 2022), il conflitto ha tuttavia gravemente danneggiato il settore agricolo, con la fuga in massa dei contadini e danni estesi alle infrastrutture e ai sistemi di irrigazione, che hanno portato a un crollo della resa agricola. I danni causati dal conflitto hanno anche avuto un grave impatto sul commercio estero. La dipendenza dalle importazioni alimentari, che era già un problema prima del 2011, è incrementata con il conflitto. Nel 2023, la lira siriana si è deprezzata in maniera drastica del 141% rispetto al dollaro USA, mentre si stima che l’inflazione legata ai prezzi di consumo sia cresciuta del 93%, inasprita dai tagli ai sussidi governativi. Con il rallentamento dell’economia, le entrate fiscali continuano a diminuire. Di conseguenza, le autorità hanno ulteriormente ridotto la spesa, con tagli particolarmente consistenti alla spesa di capitale, e continuano a tagliare i sussidi.”

Dietro questi dati, esiste una società le cui basi per una vita civilizzata sono state in gran parte erose. L’orgoglioso popolo siriano, nella sua stragrande maggioranza, è stato ridotto a un’esistenza miserabile e infelice. Più della metà dei siriani sono disoccupati e più del 90% vive sotto la soglia di povertà, con meno di 2 euro al giorno; un dato che prima nel 2009 era a livelli trascurabili. Secondo un sondaggio del 2023, solo nell’area di Aleppo, circa l’11% delle famiglie ha dichiarato che i propri bambini sono costretti a lavorare, perlopiù a causa di un reddito familiare insufficiente.

Le impronte insanguinate dell’imperialismo ricoprono il paese. Ha reso la vita insopportabile per milioni di persone in Siria e in tutta la regione. (...)

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale