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10 dicembre 2024
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Siria brutta, sporca e cattiva rimessa in riga dall'uomo bianco
di Guglielmo Mengora

UN singolo giorno dopo il passaggio di mano del governo siriano Israele ha raso al suolo tutto il potenziale bellico della Siria, ha distrutto gran parte del porto di Lattakia, ha invaso la Siria dove non osava mettere piede dal 1974, tutto con l'ok dei nuovi pupazzi occidentali che hanno acconsentito a che tutto questo avvenisse.

La Siria non è più un paese indipendente, non ha modo di difendersi da niente. Le uniche armi che circoleranno saranno quelle con cui l'ISIS deve imporre alla popolazione il suo giogo.

I difensori della Palestina esultano dopo che è stato smantellato l'unico paese che c'era tra i palestinesi e la pulizia etnica israeliana. Con la scusa della formazione di un regime sunnita, i palestinesi verranno scacciati dalla Palestina e inviati in Siria e Israele annetterà Gaza e la Cisgiordania. Soluzione dei due stati, la chiameranno. Cioè a calci fuori i Palestinesi dalle loro terre e, con la complicità dei corrotti collaborazionisti di Fatah, un campo profughi tutto nuovo dove saranno indipendenti come i canarini sono i signori delle loro gabbie.

Con la scusa del malvagioh dittatoreh, hanno installato un tagliateste dittatore e la chiamano pace. Ma non vi fate ingannare: gli uomini bianchi sono tutti uguali. Anche gli altri, quelli che hanno scelto di non contare niente e se ne beano allegri, anche loro hanno vinto e sono contenti. Perché se c'è una cosa che accomuna gli uomini bianchi e la loro deviazione mentale, la loro malattia delle psiche, è che pensino tutti che i selvaggi stiano meglio se sono questi a decidere il loro destino. Perché, in quanto selvaggi, non sanno niente della loro stessa convenienza.

Esultano quindi anche loro, anche loro hanno vinto e hanno liberato i selvaggi dal malvagio dittatoreh. Ma esultano ancora di più perché sono riusciti a riportare il controllo della Siria nelle mani degli uomini bianchi, che ne sanno di più. "Ma voi non contate niente!" direte voi. Lo sanno anche loro ma si sentono meglio sapendo che sia il club bianco che decide perché sperano che un giorno possano essere loro il bianco che determina ed insegna. Chissà. E il loro regno sarà illuminato e giusto, lo sanno e lo promettono.

Giudicare la Siria senza parlare delle sanzioni che da 20 anni la affamano per farla arrendere finché non si arresa è malafede. Allora potevano i bianchi buoni, quelli compassionevoli, cancellare le sanzioni e vedere cosa succedeva ma non ne hanno la forza per cui esultano anche loro, ché tifare per i bianchi comunque è una vittoria. Di riporto, ma una vittoria.

E poi se i selvaggi, capito come va, decidono di lottare per impedire ai bianchi di avere armi per affamarli come hanno fatto anche con la Siria, per poi offrire la soluzione al problema che hanno creato; se decidono così, parbleu, ma questo è imperialismo! No no, non è così che si fa!

E quindi i selvaggi devono solo stare zitti, essere affamati se non si comportano bene e smettere di cercare di cancellare la possibilità di essere affamati. Che insomma si arrendano e capiscano che, siano buoni o cattivi, devono essere i bianchi a decidere. Poi faranno loro sapere.

La Siria era brutta, sporca e cattiva ma era dei siriani. Oggi la Siria diventa un protettorato bianco, liberato dalla sua grettezza ma anche di tutto ciò che di valore possa esserci e dove i siriani non contano più nulla.

Ed esultano tutti i bianchi, di una parte o dell'altra, perché sono loro a comandare. Facciamoli giocare alla Democrazia, un po', basta che stiano tranquilli mentre noi prendiamo quello che vogliamo e i selvaggi chissà imparino. E gli altri bianchi, quelli pietosi e compassionevoli, esultano perché anche loro pensano che questi selvaggi non possano amministrarsi da soli, poverini.

L'uomo bianco non impara mai. C'è un motivo se i russi e gli iraniani, che capiscono il mondo moderno più di quanto facciano i bianchi, hanno preteso che la Siria rimanesse unita e non fosse smembrata. E c'è un motivo se Bashar al-Assad oggi è a Mosca mentre la NATO lo voleva a Damasco a dare copertura al loro regime bianco. "Solo qualche mese (che magari ci prende gusto...)" ma Assad ha rifiutato.

Queste persone studiano e non vedono il mondo attraverso l'occhio dei conquistadores, che non ne possono fare a meno ormai perché il loro modo di pensare è tarlato.

"I nativi sono sempre in allarme, perché capiscono con difficoltà i molti simboli diversi del mondo dei coloni e non capiscono mai bene se hanno o meno attraversato il confine. Quando si confronta con il mondo del colono, il nativo è sempre un presunto colpevole. Ma la colpa del nativo non è mai una colpa che egli accetta; piuttosto, è una specie di maledizione, una sorta di Spada di Damocle perché, nel suo spirito più intimo, il nativo non accetta l'accusa.

E' sopraffatto ma mai domato; è trattato come un inferiore ma non è convinto della sua inferiorità. Attende pazientemente fino a quando il colono non abbassi la guardia per saltargli addosso. I muscoli del nativo sono sempre tesi. Non puoi dire che sia terrorizzato e neanche preoccupato. In realtà, è in attesa dell'esatto momento nel quale potrà scambiare il suo lavoro nella cava con quello del cacciatore.

Il nativo è una persona oppressa il cui sogno costante è quello di diventare un giustiziere. I simboli dell'ordine sociale - la polizia, le trombe che richiamano nelle baracche, le parate militari e le bandiere che sventolano - sono allo stesso tempo inibitorie e stimolanti. Perché non inviano il messaggio 'Non provare a muoverti' ma 'Stai pronto ad attaccare'.

E, del resto, se il nativo avesse qualsiasi tentazione ad addormentarsi ed a dimenticare, la forza del colono e la sua ansia di provare la forza del sistema coloniale gli ricorderebbero ad ogni angolo di strada che la resa dei conti non può essere rimandata all'infinito. Quell'impulso a prendere il posto del colono implica la tonicità costante dei muscoli. E infatti noi sappiamo che in certe condizioni emotive la presenza di ostacoli accentua la ricerca del movimento."

La storia della Siria non è finita anche se tutte le orde bianche esultano sguaiate. Hanno vinto loro, credono, ed era da un po' che non succedeva e quasi quasi stavano pensando di non esserne più capaci.

La storia della Siria dura da migliaia di anni e questo tipo di popoli ha la storia del mondo scolpita nel DNA.

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