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10 dicembre 2024
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Siria: Israele imperversa. Cosa fare?
di Francesco Dall'Aglio

Nel disinteresse, al limite nello stupore, e comunque sempre nell'indulgenza (è solo temporaneo!, ci rincuora Rossella Tercatin su Repubblica) dei media, Israele ha invaso il Golan siriano, avanzando lungo il confine libanese e attestandosi per ora (e solo temporaneamente, certo) a una ventina di chilometri da Damasco (allego una carta tanto per dare un'idea, non c'è una vera e propria linea del fronte).

In parallelo, l'aviazione israeliana sta smantellando ogni installazione militare ancora presente sul territorio siriano, che si tratti di aeroporti, sistemi antiaerei, depositi di carburante e munizioni, o qualsiasi altra installazione militare o dual-use (nella foto l'attacco alle navi nel porto di Latakia). A tutti gli effetti pratici la Siria è completamente indifesa, tranne le parti in mano straniera (Turchia, USA, Russia).

L'obiettivo delle incursioni aeree è abbastanza ovvio: "moderati" o meno, i "ribelli" sempre jihadisti sono, e per un'HTS che si sta dando una ripulita ce ne sono parecchi altri che non rinunciano alle truculenze solite, non solo verbali (stanno venendo fuori video interessanti, a proposito) e potrebbero presto diventare incontrollabili e pericolosi, perché non è detto che continuino a prendersela solo con l'Iran e quindi eliminare basi e materiale è, in prospettiva futura, un'azione prudente.

Meno chiaro è invece cosa intendano fare a terra, visto che minacce da quella direzione al territorio israeliano non ne venivano e i ribelli di cui sopra hanno più volte salutato e ringraziato Israele per il sostegno, causando forse un certo imbarazzo in chi ancora è in grado di provarlo. L'avanzata lungo il confine libanese non è certo causata dalla minor resistenza dell'avversario, perché non c'è alcuna opposizione alle truppe israeliane in nessuna zona.

Hezbollah, e ovviamente le autorità libanesi, temono che quell'avanzata serva ad invadere il Libano da un lato meno protetto di quello sud, tagliando fuori il distretto meridionale dove sono concentrate la maggioranza delle truppe e degli asset di Hezbollah e delle basi dell'esercito libanese. Situazione fluida, manco a dirlo.

PS: Israele gode di infinite carte per uscire gratis di prigione, ma dovremmo forse iniziare a porci il problema. Capisco il 7 ottobre eccetera, ma la Siria è, fino a prova contraria, uno stato sovrano tra l'altro retto adesso dagli amici nostri, non più dal tiranno sanguinario, e sia gli attacchi aerei che quello di terra non sono stati assolutamente provocati. Netanyahu dice che il Golan è israeliano per l'eternità, Smotrich e la comitiva di mentecatti che lo appoggia parlano di "Grande Israele". Che si fa?

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