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09 dicembre 2024
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Siria: un terrorista porterà stabilità e giustizia?
di Gugliemo Mengora

A Sayeed Nasrallah è stato offerto per un anno di ottenere soldi e essenzialmente il controllo del Libano in caso di accordo con Israele per un cessate il fuoco in Palestina. Ancora qualche giorno prima della sua morte, Nasrallah ha rifiutato diverse offerte per abbandonare Gaza al suo destino.

Ha sempre rifiutato qualsiasi accordo con le canaglie sioniste pur sapendo ("non sarò ancora con voi per molto e i necessari preparativi per il trasferimento [della leadership di Hezbollah] sono già stati avviati") che Israele aveva intenzione di ucciderlo a tutti i costi, anche se significava spazzare via 400 persone innocenti insieme lui, perché sperava che così Hezbollah si sarebbe arresa, cosa mai avvenuta.

L'autopsia ha rivelato che quando Yaya Sinwar è morto, dopo aver attaccato con i suoi compagni una pattuglia sionista a Gaza, lui ed i suoi non mangiavano da tre giorni. A Sinwar è stato offerto anche pochi giorni prima un corridoio sicuro per uscire da Gaza con la sua famiglia e trasferirsi in uno stato del Golfo a spese dei petrodollari. E' morto combattendo fino al suo ultimo respiro.

Nel 2004, pochi anni dopo che era diventato presidente, il Re saudita aveva portato Bashar al-Assad su una collina del Libano e gli aveva promesso il controllo totale del Libano. Doveva solo tagliare i ponti con l'Iran ed Hezbollah. Assad ha rifiutato.

Ancora pochi giorni prima dell'operazione NATO che lo ha spodestato, in accordo con i generali siriani, gli Stati Uniti avevano offerto alla Siria la cancellazione immediata delle sanzioni economiche qualora avesse rinnegato gli accordi con l'Iran ed Hezbollah, ed un fiume di denaro per la ricostruzione del paese oltre che - ovviamente - la distruzione dei jihadisti tagliagole. La Siria ha rifiutato.

Dal 2000, quando è diventato presidente, al 2010 la Siria aveva triplicato il suo PIL e ridotto contemporaneamente il suo debito estero dal 150% del PIL al 30% e questo nonostante le sanzioni avviate nel 2004 dopo che Assad aveva rifiutato il controllo del Libano in cambio della collaborazione con la NATO.

Dopo la guerra in Iraq del 2003, la Siria è stato l'unico paese a riconoscere agli iracheni la protezione e li ha formalmente invitati ad entrare nel paese nel quale sarebbero stati considerati cittadini siriani e non rifugiati. La Siria ne ha accolti tra 1,5 e 2 milioni.

Quando gli occidentali hanno falsamente accusato la Siria di avere usato armi chimiche contro la sua popolazione, la circostanza era così falsa che gli ispettori dell'Agenzia dell'ONU che ha preparato lo scandaloso rapporto finale si sono ribellati al presidente, hanno rifiutato di apporre le loro firme, lo hanno accusato di avere cambiato il loro rapporto dopo la sua consegna per aiutare la narrativa occidentale, hanno diffuso le loro reali conclusioni che dicevano che erano stati i jihadisti a farlo (gli stessi oggi al potere) e si sono dimessi in massa, perdendo il lavoro.

In un sondaggio in arabo del 2009 che includeva molti paesi arabi, Assad aveva vinto il premio "Persona dell'anno" con il 66% dei voti. Nel sondaggio Zogby in Arabo sempre del 2009 in cui ai cittadini dei paesi arabi veniva chiesto quale leader ammirassero di più al di fuori del loro paese (quindi i siriani non potevano votare per lui), Assad è risultato ancora il primo.

Nel 2010, prima che iniziasse la guerra della marmaglia jihadista NATO, 8,5 milioni di turisti ogni anno visitavano la Siria. Negli anni di guerra contro le milizie jihadiste ora al potere, la Siria non ha mai smesso di inviare aiuti ai territori controllati dai terroristi tagliagole.

Mentre la marmaglia curda negava alla Siria il petrolio anche per scaldarsi d'Inverno, per rivenderlo - in violazione di tutte le normative ONU - ai turchi di Erdogan contro cui dicevano di combattere, il governo siriano si è sempre occupato di ripristinare i servizi di base nelle aree controllate dai suoi nemici. Le linee elettriche danneggiate venivano riparate dallo Stato siriano, così come quelle idriche e tutti gli altri servizi di base.

Mentre la marmaglia curda divideva gli aiuti occidentali con l'ISIS tanto che questi venivano paracadutati nello stesso territorio e vendeva sottobanco e in nero il petrolio siriano ai turchi e comprava dall'HTS le armi, il governo siriano ha mandato la NDF, composta da miliziani siriani irregolari dell'esercito siriano, a salvare i curdi a Kobane quando gli Stati Uniti avevano dato ad Erdogan il permesso di acquisire quei territori.

Quando i jihadisti occidentali avevano iniziato a prendere terreno, la Siria e Hezbollah avevano mandato uomini a difendere i territori cristiani dai tagliagole turchi, dispiegando forze anche nei monasteri remoti per proteggere - ad esempio - le comunità di suore cristiane che vivono in diversi monasteri nel deserto.

La Siria era rimasto l'unico paese arabo anti-sionista e la sua perdita non è solo un grande colpo alla Resistenza palestinese ma anche alla resistenza verso l'imperialismo occidentale.

Diamo invece il benvenuto al nuovo "moderato" presidente della Siria. Il post degli USA con la faccia e il nome di Muhammad al-Jawlani con l'invito "stop this terrorist" è ancora online in questo preciso momento.

Lui, ne sono certo, porterà "stabilità" e giustizia.

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