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Sembra la Wagner ma è il promo della polizia penitenziaria
di
Elisa Fontana
Gira in rete un video - che vi consiglio di vedere dopo aver preso un ansiolitico per la musica ritmata, adrenalinica e ossessiva che lo pervade - che presenta il calendario 2025 della Polizia Penitenziaria, il quale dovrebbe “evidenziare l’impegno messo dall’Amministrazione penitenziaria dal Corpo di Polizia Penitenziaria in questi ultimi due anni nel darsi solide basi di addestramento”.
Con queste parole si è espresso il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo, presentando il calendario alla stampa. E certo a nessuno verrebbe in mente di sottovalutare l’importanza della formazione e della professionalità di un poliziotto penitenziario, come vediamo abbondantemente dagli scatti del calendario.
Uomini costretti a terra con tre agenti su di lui. Manganelli che volteggiano allegri nell’aere, volti coperti da passamontagna come novelli Rambo in azione, formazioni antisommossa con scudi d’ordinanza, suv che sgommano a tutto gas, insomma un calendario che ci illustra solo il volto repressivo della Polizia Penitenziaria.
Ma dove opera la PP? A guardare il video ovunque tranne che in un carcere. Non c’è una sola foto che ricolleghi i poliziotti penitenziari a quello che dovrebbe essere il loro compito di istituto dentro il carcere, di custodia e anche supporto umano dei detenuti.
Abbiamo un calendario esclusivamente repressivo, in cui il Corpo sembra in guerra perenne con i criminali in una spirale violenta che tante soddisfazioni avrà dato al sottosegretario Delmastro Delle Vedove che infatti ha lodato il Corpo “lontano dai riflettori, eppure prezioso nella lotta alla criminalità”.
Che va benissimo, per carità, ma una volta non si parlava soprattutto di recupero e reinserimento dei detenuti? E la professione del poliziotto penitenziario è solo questa? Forza bruta e mal riuscite imitazioni di film d’azione?
Ma d’altronde - ci hanno tenuto a sottolinearlo nella presentazione - da due anni a questa parte l’Amministrazione si è impegnata nella formazione e nell’addestramento, due anni, da quando cioè c’è questo splendido governo con il suo gioiello politico rappresentato dal sottosegretario Delmastro.
Sulla cui sincera democrazia nessuno può dubitare. E a riprova vi lascio la sua ultima dichiarazione di oggi che tutti ci rasserena sul senso delle istituzioni di questi uomini e donne di governo.
Riferendosi al CSM che ha bocciato il decreto del governo che passa alle Corti d’Appello le decisioni sui trattenimenti dei migranti ha dichiarato serafico “Le bocciature non competono a chi non è eletto”. E di che cosa potrà mai parlare il CSM non essendo stato eletto dal popolo? Della fioritura delle azalee in Nuova Zelanda? Non è tutto meraviglioso?
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