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07 dicembre 2024
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Natale: libri sulla Palestina
di Rossella Ahmad

Vorrei suggerirvi dei regali, se avete da farne. Libri. Nulla è più importante di quelli. Chi non avrà mai letto, o letto poco, avrà sempre e per sempre una visione monca della vita, della storia, del mondo. Persino i suoi sentimenti saranno privati delle parole, della bellezza delle similitudini, delle attinenze.

Siamo il popolo che legge meno. Non a caso siamo il popolo che conosce meno. E dunque siamo l'habitat ideale in cui possano proliferare i Feltri, i Salvini, i tanti omuncoli e le tante donnette che si ergono a parlare del nulla, conoscendo difatti il nulla.

Leggere, e quindi conoscere, significa rimuovere il brodo di coltura in cui vegetano questi individui ed i loro pensieri infestanti, dannosi, malsani. Significa asportare l'humus in cui proliferano, come virus letali, le brutture di cui essi si nutrono, di cui fanno nutrire il loro pubblico, oppure i loro semplici sodali, abbrutendoli.

Fate leggere i vostri figli. Ve ne saranno grati in eterno. Perché impareranno ad elaborare le idee. A sviluppare il pensiero critico e la creatività. Soprattutto a conoscere. Ed il cielo sa quanto ciò sia necessario oggi, di fronte ad accadimenti come quelli che stiamo con dolore vivendo. Questo in senso generale.

Se poi posso permettermi, vorrei suggerirvi dei titoli. Quattro su cinque parlano di Palestina. E come avrebbe potuto essere altrimenti, nel momento in cui essa rappresenta l'alfa e l'omega delle nostre giornate?

Vado in ordine non di importanza, ovviamente, ma di acquisto (mio. So che non si dovrebbe acquistare online ma in alcuni casi è l'unica opzione possibile).

E dunque: Sei giorni troppo lunghi, di Umberto Lucarelli. Una storia di ordinaria ingiustizia, di tortura e violenza, di sogni mai sconfitti e di verità scomode, ambientata nella Milano delle lotte politiche di fine anni '70.

Quando i picchetti sono fioriti, di Aysar Alsaifi. La Palestina, i suoi luoghi fisici e le memorie storiche fanno da sfondo alla vicenda di tre personaggi con esperienze di vita diverse, che si intrecciano e si fondono in una sola, collettiva.

Memoria di un ragazzo di serie B, di Odeh Amarneh. Storia autobiografica di un ragazzo che diviene storia collettiva di un popolo, torturato dalla più atroce delle ingiustizie.

La rivoluzione palestinese del 7 ottobre, di Filippo Kalomenìdis. E qui due parole sono d'obbligo. Impossibilitata a partecipare alla presentazione del tuo libro a Napoli, caro Filippo, ho avuto modo di ascoltarne la registrazione. Le tue parole di amore per la Palestina e per il popolo palestinese mi hanno commossa. La tua assoluta certezza che la Palestina tornerà ad essere libera mi ha aperto il cuore. L'interesse sincero e profondo per l'Islam in quanto strumento di giustizia sociale e speranza, oltre che esperienza imprescindibile dell'intera epopea umana, mi dà fiducia in una presa di coscienza più generalizzata su chi sia il vero nemico da contrastare e perché.

Ed infine Gli ulivi cresceranno, una storia di speranza ed appartenenza, di Ale Rdf, pensata per i più piccoli, affinché inizino a coltivare presto empatia, comprensione e speranza. Il 20% dei proventi sarà devoluto al PCRF - Palestine Children's Relief Fund e quindi, oltre che arricchire la conoscenza di un vostro piccolo congiunto, farete del bene anche ai bimbi di Gaza, come tanti e tante desiderano fare.

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