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06 dicembre 2024
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Siria forte e stabile è necessaria
di Leandro Leggeri

Tre attacchi israeliani sono stati segnalati nelle vicinanze del valico di frontiera di Jousi e nella zona della città di Qusayr, in Siria.

Un comandante del FSA ha dichiarato in un'intervista al Times of Israel: "Siamo aperti all'amicizia con tutti nella regione, inclusa Israele. Non abbiamo nemici, a parte il regime di Assad, Hezbollah e l'Iran. Speriamo che Israele ci aiuti di più."

La stabilità della Siria è cruciale per la sicurezza della regione e per il continuo flusso di armi iraniane verso Hezbollah. Se Hezbollah si indebolisce, Israele sposterà la sua attenzione sull'Iran, mettendo a rischio l'intero Asse della Resistenza.

Inoltre, la Siria rappresenta oggi una minaccia strategica per Israele perché Assad è apertamente ostile nei suoi confronti. Il paese funge da "zona cuscinetto" tra Israele e altre nazioni della regione, costituendo una prima linea di difesa.

Se l'attuale governo siriano dovesse crollare, il paese piomberebbe nel caos, con scontri tra i vari gruppi di opposizione a un livello mai visto prima. Questo comprometterebbe uno dei paesi più strategici del Medio Oriente, trasformandolo in un terreno fertile per il terrorismo, ancora più di quanto accadde nel 2014/2015. Probabilmente ci sarebbe una rinascita dell'ISIS, o qualcosa di peggiore.

Nell'improbabile scenario in cui una delle fazioni dell'opposizione riuscisse a vincere e a stabilire un governo nazionale, è probabile che questo governo sarebbe filo-occidentale e più vicino a Israele. Una "nuova Siria" di questo tipo probabilmente non permetterebbe più il libero passaggio di armi iraniane verso il Libano, né agirebbe come zona cuscinetto contro Israele. E nel peggiore dei casi, potrebbe persino stabilire relazioni ufficiali con Israele, creando un nuovo grande nemico nella regione.

In sintesi, c'è bisogno di una Siria forte e stabile, e al momento Assad rappresenta l’unica vera opzione.

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