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ONU e Amnesty: Israele commette genocidio. Tra Gaza e Libano uccisi 50.000
di
Claudio Visani
L'incredibile successione degli avvenimenti internazionali di questo mondo impazzito (la nuova guerra in Siria, il tentato golpe in Corea del Sud, le rivolte popolari in Georgia e per ultima la crisi politica in Francia) fanno scivolare nelle notizie a margine la distruzione e i massacri che Israele continua a compiere a Gaza. E anche quel che succede in Cisgiordania e Libano. Ecco il bilancio aggiornato a oggi.
E' salito a 44.580 morti e 105.739 feriti il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre 2023, in gran parte civili, circa la metà bambini e donne. Oggi 21 morti e 28 feriti in un raid di Israele su una tendopoli per sfollati ad al-Mawasi, in una zona dichiarata sicura dall'esercito di Tel Aviv.
Ieri quattro bambini sono rimasti uccisi in un bombardamento mentre erano in fila per il pane. E in Cisgiordania decine di coloni hanno dato fuoco a edifici e veicoli palestinesi, dopo che le truppe dell'Idf hanno demolito tre condomini di un insediamento.
In Libano, dove la tregua è già stata più volte infranta da entrambe le parti, i bombardamenti israeliani su Beirut e nella zona di confine hanno causato dall'escalation di settembre a oggi 4.047 morti, 16.638 feriti e centinaia di migliaia di sfollati.
Intanto arrivano, in gran parte inascoltate dall'Occidente e respinte come calunnie da Tel Aviv, nuove accuse di genocidio a Israele. L'Onu ha denunciato che i metodi utilizzati a Gaza "corrispondono alle caratteristiche di un genocidio", sia per le "massicce vittime civili" che per "le condizioni disumane imposte ai palestinesi".
Nel documento, che sarà presentato lunedì all'Assemblea generale dell'Onu a New York, è scritto che nel solo mese di febbraio le forze israeliane hanno utilizzato a Gaza "più di 25.000 tonnellate di esplosivo, l'equivalente di due bombe nucleari".
Denuncia come Israele abbia "provocato intenzionalmente morte, fame e lesioni gravi" alla popolazione e come la campagna di bombardamenti abbia "decimato i servizi essenziali (idrici, igienico-sanitari e alimentari) innescando una catastrofe umanitaria e sanitaria senza precedenti, "un mix mortale di crisi che causerà gravi danni alle generazioni a venire".
Anche Amnesty International accusa Israele di genocidio. Nel rapporto di 296 pagine si parla di "schiaccianti scoperte" che dovrebbero rappresentare "un campanello d’allarme per la comunità internazionale".
Viene documentato come Israele abbia "impedito la consegna di cibo, medicine e altri aiuti umanitari" ai palestinesi della Striscia, e ci sarebbero le prove "di almeno tre dei cinque presupposti del genocidio": dalle "dichiarazioni disumanizzanti e genocide da parte di funzionari e militari del governo israeliano”, alle "immagini satellitari che documentano la devastazione nella Striscia", ai "resoconti raccolti sul campo tra i cittadini di Gaza".
Un livello di accanimento e distruzione, conclude l'Ong, che "non può essere giustificato dagli attentati terroristici del 7 ottobre 2023 in Israele".
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