Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
05 dicembre 2024
tutti gli speciali

I nodi vengono al pettine
di Rossella Ahmad

AdnKronos si fa una domanda retorica e chiede: ma le basi che Israele sta installando nella striscia di Gaza, non saranno un tentativo di permanenza a lungo termine?

Bravi, ci stanno arrivando, dai. Uno dopo l'altro, compreso il New York Times, probabilmente hanno realizzato che gli invasori sono lì per restarvi.

"Analizzando le immagini satellitari, il Nyt ha rilevato che l'esercito israeliano ha ora almeno 19 grandi basi in tutta l'area e decine di piccole basi. Mentre alcune sono state installate all'inizio della guerra, dalle immagini si nota che 12 basi sono state costruite o ampliate negli ultimi tre mesi".

La costruzione e l'ampliamento di queste basi hanno causato tra l'altro la demolizione di almeno 600 unità abitative, per cui il corridoio di Netzarim che divide in due parti la striscia è stato ampliato fino a raggiungere l'estensione di 46 km quadrati. Completamente controllati da Israele.

AdnKronos va anche oltre, nella sua retorica for dummies: ma non è che forse forse si pensa alla costruzione di nuovi insediamenti al posto di quelli vecchi che furono smantellati e bla bla bla? Le excusatio non petita con cui cercano di giustificare l'operato di Israele sono in realtà accusatio manifesta della loro stessa ipocrisia.

Vedo i famosi riposizionamenti farsi sempre più frequenti. Più imbarazzati. Più impacciati. Andrà ancora peggio quando le domande retoriche dovranno essere convertite in narrativa possibilmente digeribile ad un pubblico che fiduciosamente aveva creduto ad oscenità quali il 7 ottobre e tutta la narrativa trash che da esso era scaturita, compreso la necessità di eliminare la Resistenza per rendere Gaza great again.

Il famoso eden-to-be che non fu mai, perché l'allontanamento coatto (temporaneo) di 7000 invasati che colonizzavano parte di una striscia già esigua di estensione, depredandone le risorse e le acque a tutto vantaggio dei giardini, delle colture e delle piscine degli insediamenti colonici, non significava nulla se Gaza restava una prigione a cielo aperto, chiusa da ogni lato - persino dal mare - liberamente bombardabile a cadenza quasi annuale e con il carceriere che decideva se e quando impedire i rifornimenti di acqua, energia, cibo e medicinali.

I nodi - ossia la realtà del genocidio a Gaza - cominciano a venire al pettine.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale