 |
USA in Consiglio ONU parlano di Medio Oriente con la solita ipocrisia
di
Rico Guillermo
Lunedì l’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite - che questo mese ha assunto la presidenza a rotazione del Consiglio di sicurezza - ha accusato il regime di Bashar al-Assad in Siria: "È il regime di Assad che ha ignorato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e si è rifiutato di sedersi al tavolo", ha detto Linda Thomas-Greenfield.
Affermando che "da molto tempo" gli Stati Uniti desiderano che i negoziati di pace abbiano luogo, Thomas-Greenfield ha anche espresso preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Siria, da quando le ostilità tra il regime e l'opposizione sono scoppiate la settimana scorsa.
"L'attuale situazione sul campo è preoccupante. Stiamo osservando la situazione molto da vicino e continueremo a impegnarci con i partner nella regione per trovare una via al conflitto e affinché la situazione torni alla calma", ha affermato.
La rappresentante di Washington ha inoltre sottolineato quello che a suo dire sarebbe il desiderio degli Stati Uniti di trovare una strada per “raggiungere la sicurezza e la pace” per il popolo siriano.
Non ha ovviamente fatto cenno agli interessi USA per il petrolio della Siria, che l'esercito USA continua a pompare abusivamente e a causa del quale sono proprio gli USA a sostenere l'instabilità politica e l'insicurezza nella regione.
Su Gaza, Thomas-Greenfield ha riaffermato gli attuali sforzi diplomatici degli Stati Uniti, affermando che "quegli sforzi continuano ad essere compiuti con la speranza di poter arrivare ad una soluzione e sulla situazione umanitaria".
"La situazione è terribile. Non stiamo in alcun modo minimizzando quanto sia terribile la situazione, ma siamo anche sul campo ogni singolo giorno, lavorando per trovare una soluzione, lavorando per garantire che vengano consegnati cibo e altra assistenza necessaria" al popolo palestinese e "occorre fare di più in quell’area".
Riguardo all’accordo di cessate il fuoco per il Libano, stipulato da meno di una settimana ma che vede già oltre 50 violazioni da parte di Israele, ha detto: “Stiamo andando avanti”.
"C'è stato un accordo. Ci sono stati alcuni intoppi, ma l'accordo è ancora in piedi e non vediamo l'ora di monitorare la situazione sul campo per garantire che la situazione continui. Il cessate il fuoco continua ad essere rispettato", ha detto contro ogni evidenza e senza specificare che l'accordo che Tel Aviv sta seguendo non è la risoluzione ONU per il cessate il fuoco, ma un documento stipulato fra Israele e gli Stati Uniti, come rivelato dal canale di notizie israeliano Ynet.
Infine ha citato alcuni temi su cui la presidenza temporanea degli Stati Uniti si focalizzerà, ovvero “disuguaglianza di genere e insicurezza alimentare, minacce digitali e conflitti regionali” come i principali punti all’ordine del giorno per il mese di dicembre.
Ha sottolineato la determinazione degli Stati Uniti nell'affrontare le "sfide ostinate", aggiungendo: "Troppe persone contano su di noi perché alziamo semplicemente le mani (si riferiva al voto in Consiglio, ndr), e quindi, invece, ci rimboccheremo le maniche e continueremo il nostro lavoro".
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|