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Valditara blocca incontro a scuola su tema Palestina
di
Rosa Rinaldi
Il ministro Valditara è intervenuto su richiesta della Comunità ebraiche e dell' Unione delle Associazioni Italia-Israele per bloccare niente di meno! che un incontro in una scuola di Ferrara a tema Palestina.
Manca il contraddittorio, dice.
E lo dice in un Paese in cui i palinsesti TV, i giornali, i TG non fanno che raccontare la narrazione filo israeliana, con tizi che in prima serata annunciano che il numero dei 40.000 morti è falso o sventolano cellulari dove avrebbero prova di feti sventrati da Hamas (FAKE).
Per non parlare dei giornali che scrivono che i morti di Gaza sono solo 8000 o che a Gaza entrano talmente tanti aiuti umanitari che la popolazione non sa più dove metterli.
O ancora: abbiamo perfino testate che ospitano lettere di calunnia nei confronti del Procuratore Capo della CPI.
Dov'è qui il contraddittorio?
Per cercare qualche testimonianza di uccisioni intenzionali di civili o qualche video dei crimini della teppaglia IDF occorre andare a cercarseli su IG o X.
E anche lì il rischio di censura è sempre all'ordine del giorno, con profili che spariscono dalla mattina alla sera.
C'è una copertura mediatica talmente forte in senso filoisraeliano che perfino la BBC se n'è accorta, con una lettera dei suoi dipendenti che chiedeva maggiore equità.
Tra l'altro in Italia - sempre a proposito di contraddittorio - è impossibile, per esempio, proiettare anche un solo film russo o portare un punto di vista diverso sul conflitto ruaso-ucraino senza subire censure o accuse di putinismo.
Invece, per quanto riguarda Israele, dobbiamo sempre sentire la voce del genocida, anche quando qualcuno prova a tenere le parti della vittima.
Non capisco perché il Ministro non sia intervenuto, per esempio, anche nei confronti dell' Associazione sarda degli Amici di Israele, dove il Presidente si è permesso di scrivere che Gaza debba essere "rasa al suolo", o quando i giornali sparano fake o quando l'accusa di antisemitismo viene usata come una mannaia per zittire privati cittadini, in un momento storico in cui sono proprio certe comunità ebraiche a sostenere che ebraismo e filoisraelismo siano tutt'uno.
Quando qualcuno vi chiede perché è così importante continuare a parlare di Palestina rispondetegli:
perché rappresenta una cartografia fantastica per capire come sono distribuiti i rapporti di potere nel mondo.
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