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Scontro di civiltà è un'idiozia
di
Nevio Gambula
Perché attrae tanto l’idiozia dello scontro di civiltà?
Perché persone altamente scolarizzate, e probabilmente colte, trovano convincente l’idea che quella in corso sia l’epoca dell’attacco all’Occidente e ai suoi valori? Qual è la radice spirituale – o la causa viscerale – di questa sciagurata perversione del pensiero che chiama ad armarsi contro le autocrazie? Io credo di avere trovato la risposta.
Tutte le persone che partecipano a questa sorta di Coro dell’Occidente Aggredito (giornalisti, politici, influencer culturali, professori universitari a altre figure del ceto intellettuale), sono portatori dell’idea del «primato culturale e morale dell’Occidente»; ossia, di una forma di suprematismo straordinariamente razzista, la cui radice risiede nelle opere e nelle speculazioni politiche del colonialismo.
Queste persone vivono questo periodo aderendo dogmaticamente a un’idea astratta, quella di un Occidente all’avanguardia delle forme sociali e della giustizia, senza però rendersi conto di quanto diventino ridicoli di fronte alla difesa ad oltranza di Israele. Ed è proprio in ciò che consiste l’idiozia: gli eventi in corso a Gaza, molto prossimi a un genocidio, rivelano chiaramente che la loro idea di democrazia e di giustizia è stata risucchiata dalla loro stessa partecipazione allo sterminio di massa e alla pratica sistematica della pulizia etnica.
Perché essi si stanno rendendo complici di un orrore indicibile, per nulla consono con la democrazia e la giustizia. Non si tratta solo di una nauseante ipocrisia; è l’adozione di un pensiero che punta a istituire un nuovo modello di società primitiva, fondata sull’appartenenza e sul predominio di una tribù sulle altre e in cui la violenza prevale sul diritto.
Questo suprematismo radicale segna il ritorno a forme di pensiero coloniale, nelle quali ha cittadinanza il genocidio dei nativi, l’occupazione militare, l’apartheid e, forse vere premesse a tutto, lo stravolgimento dei significati e la negazione della verità. È proprio questo, il retroterra di tale vergogna dello spirito: la supremazia di un gruppo su un altro.
A livello globale, il ceppo statunitense, quello al comando in Occidente, deve prevalere su quello russo o cinese; a livello locale, quello israeliano su quello palestinese. Pur nella diversità delle pratiche, l’idiozia ideologica è la medesima. In ogni caso, la volontà di primeggiare domina su quella di familiarizzare; perché questo è il risultato di tale pensiero polarizzante: si cancella ogni tensione all’uguaglianza e alla giustizia per scatenare una politica di potenza che non potrà che trascinarci tutti in una guerra, che sarà probabilmente catastrofica.
È impossibile non provare ribrezzo.
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