Israele assicura impunità ai coloni illegali violenti
di Tamara Gallera

Un gruppo per i diritti dei palestinesi ha affermato ieri che la decisione di Israele di interrompere la detenzione amministrativa contro i coloni illegali accusati di aver attaccato i palestinesi in Cisgiordania “li pone al di sopra di ogni responsabilità legale”.

La decisione in questo momento “è la prova della portata dell’audacia dell’occupazione, del suo disprezzo e della sua arroganza nei confronti del sistema internazionale e delle sue strutture”, ha detto in una nota Qadoura Fares, capo della Commissione palestinese per gli affari dei detenuti.

Fares ha affermato che "facilita i coloni a commettere ulteriori crimini contro i palestinesi e rimuove alcune delle restrizioni formali, di cui faceva parte la detenzione amministrativa".

Ha sottolineato che la decisione del capo della difesa Israel Katz "riflette il razzismo israeliano, poiché arriva in un momento in cui le autorità occupanti stanno espandendo l'uso della detenzione amministrativa contro i palestinesi, con circa 3.500 palestinesi attualmente detenuti secondo questa politica".

Fares ha chiesto alla comunità internazionale di "rompere il suo silenzio mortale riguardo al popolo palestinese e ai suoi diritti".

Venerdì il ministero della Difesa israeliano ha annunciato la decisione di Katz di sospendere gli ordini di detenzione amministrativa contro i coloni israeliani illegali.

Secondo i gruppi per gli affari dei prigionieri palestinesi, la detenzione amministrativa, che si basa su prove non divulgate, è stata utilizzata prevalentemente contro i palestinesi, con 3.443 attualmente detenuti nelle carceri israeliane.

Non esistono dati ufficiali israeliani sui coloni illegali sottoposti a detenzione amministrativa, ma le stime indicano che solo pochi sono stati detenuti ai sensi della legge.

Negli ultimi mesi, molti paesi occidentali, tra cui Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito, hanno annunciato sanzioni contro i coloni e le organizzazioni di coloni in Cisgiordania per aver commesso crimini contro i palestinesi.

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