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Pasquinate
di
Rosa Rinaldi
Il noto politologo e professore (nonché volto noto della tv) Gianfranco Pasquino, scrive su X:
"A gentile richiesta, dirò che, sì, certo, cognome, religione e pelle di Procuratore e Presidente della corte non sono proprio rassicuranti".
Ha scritto esattamente cosi.
Se però avesse scritto:
"...diro che cognome, religione e kippah in testa del tizio xx non sono proprio rassicuranti..." avrebbe avuto ripercussioni serissime.
Invece può scrivere queste cose di una gravità inaudita senza timore alcuno, e magari pensare di essere pure simpatico, visto le risposte che dà a chi giustamente lo critica.
Pasquino appartiene alla pletora di quelli che sostengono che non si può mettere sullo stesso piano Israele e Hamas perché "Israele è una democrazia' ( leggasi: "gli 'amici vanno tutelati").
E, dunque, con sta storia della democrazia vale tutto, purché sia deciso "democraticamente":
pure la tortura, l'apartheid, l'incriminazione di bambini, lo stupro o la neocolonizzazione. Come avviene in Israele.
Dobbiamo allora ritenere che "democrazia" significhi solo il rispetto di regole procedurali e non anche la salvaguardia di valori e principi?
Gideon Levy avrebbe risposto che Israele è di fatto un'etnocrazia, e un'etnocrazia non può essere - per definizione - una democrazia.
Non so se sia demenza senile o l'eruzione di un razzismo latente, ma trovo le esternazioni di Pasquino terribili, perché rappresentano lo sfacelo culturale di una società rappresentata ai propri vertici da gente cosi.
Che, per dirla con le sue parole:
"sta messa male, malissssimo".
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