Gli stati civili e legittimi non lo fanno
di Raffaele D'Agata

Mettiamo che il 7 ottobre 2023 tutto sia andato precisamente come di solito viene detto.

Anche così, i crimini perpetrati quotidianamente da più di un anno dallo Stato fascio-sionista sono esecrandi in sé, e non c'è alcun bisogno di metterli in relazione con quello. Sono esecrandi e lo escludono da ogni legittimo consesso di Stati civili.

Ammettiamo che Hamas, al di là dei molti aspetti molto criticabili della sua ideologia, sia composta anche da possibili autori di crimini efferati. Ammettiamolo, intanto.

Come, entro quali limiti, uno Stato civile è tenuto a reagire? Ecco, io sono cittadino di uno Stato ancora (tutto sommato) civile, anche se non più come una volta.

Questo Stato si trovò di fronte a un'organizzazione dedita a efferatezze orrende, inimmaginabili: per esempio, strangolare bambini guardandoli negli occhi e scioglierne il corpo nell'acido, essendo tutto sommato figli di "infami" (così come tantissimi bambini oggi sono visti e trattati di fatto come "figli di terroristi").

Questo Stato, intendendo restare civile e legittimo, onde stanare e punire capi e membri di quella organizzazione, basata in un certo territorio, non si mise a devastare quell'intero territorio, straziando a migliaia i corpi dei suoi abitanti, dei suoi figli, delle sue madri, per portare alla luce nascondigli di ricercati (ad esempio).

Gli Stati civili e legittimi non fanno questo, per nessuna ragione al mondo. Lo Stato d'Israele lo fa sistematicamente. Non è, quindi, né civile né legittimo.

Non è necessario che faccia piacere vedere questo. Può anche dispiacere, anche molto: ma non è rilevante.

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